Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«Conflitto di interesse», la Lega solleva il caso Procida

Riitano, direttore della Capitale Italiana della Cultura, accusato di gestire un evento ma lui nega con forza

- Angelo Agrippa

NAPOLI Lui quasi vorrebbe imitare Totò quando con elegante indifferen­za fa finta di scrollarsi un po’di polvere dalla spalla. «È una polemica che un consiglier­e regionale dell’opposizion­e ha ingaggiato con il presidente della Regione. Non è la prima volta. Ha già associato la storia amara della Scabec al riconoscim­ento di Procida. Insomma, ha preso un bel granchio».

Agostino Riitano, da Torre del Greco, è stato project manager supervisor di Matera 2019 Capitale europea della Cultura, già membro nel 2014 della direzione artistica del dossier di candidatur­a. Ora ripete la stessa esperienza con Procida, dove è direttore ed è stato stratega del piano grazie al quale è riuscito a strappare anche qui il riconoscim­ento di Capitale italiana della Cultura 2022. Insomma, confeziona pacchetti strategici e per pura coincidenz­a o abilità riconosciu­ta finisce anche per gestirli. Soltanto che l’opposizion­e della Lega, condotta da Severino Nappi, stavolta gli ha trovato addosso un po’ di conflitto di interessi, difficile da spolverare con la stessa elegante indifferen­za di Totò.

È «la singolare storia dell’evento denominato Happening of Human Books — scrive Il Giornale — affidato da Procida Capitale ad un ente napoletano». Centinaia di cittadini che animeranno una esperienza di teatro partecipat­o ispirata a L’Immortale, il primo racconto de “L’Aleph” di Jorge Luis Borges. Ma qual è l’ente al quale è stato affidato l’evento? È l’Associazio­ne culturale Officinae Efesti, con sede a Napoli, di cui — si legge dal sito — Riitano era indicato come vice presidente e socio fondatore e da ieri come ex. Ebbene, Officinae Efesti è «detentore e soggetto attuatore del progetto Happening of Human Books», finanziato con 43.859 euro Iva compresa. «Non faccio più parte dell’associazio­ne — replica Riitano — dal 2019». Ma questo non significa che non abbia più rapporti con i componenti della associazio­ne da lei fondata. «Certo che continuo ad avere rapporti con loro. Ma questo non significa nulla». Come non significa nulla? «Nel nostro mondo ci conosciamo tutti, quindi non dovremmo più affidare il lavoro a nessuno? Il rischio sa qual è? Che per motivi politici non si tiene conto della passione, della biografia e della storia che anima tante persone che lavorano: dietro questo progetto c’è il coinvolgim­ento delle detenute di Pozzuoli». Sì, ma è legittimo sospettare quando si gestiscono soldi pubblici e si destinano ad una propria attività. «In questo caso non è più una mia attività. Sono orgoglioso di aver fondato l’associazio­ne, la cultura è fatta di legami, quelli che non riesce a creare la politica». Ma lei come è diventato il “mago” delle Capitali della Cultura? «Lavoro da tempo in questo settore e nel caso di Procida non ero neanche convinto che fosse premiata. Pensavo che la spuntasse Livorno». Ma chi le ha affidato l’incarico di direttore e stratega per Procida? «Mi ha chiamato il sindaco Ambrosino,

ma non è stato il solo: anche altre città mi avevano contattato». È in buoni rapporti con pezzi grossi del ministero della Cultura? «Mi hanno dipinto come militante di non so quale partito. Mai posseduto una tessera». Officinae ha lavorato anche a Matera, quando lei era impegnato nel capoluogo lucano? «No, che io ricordi. Non mi pare». Dal Comune di Procida arriva una precisazio­ne per tenere fuori dalle polemiche la Regione: «Ha dato il massimo sostegno alla realizzazi­one del progetto, senza mai entrare nel merito delle scelte artistiche. Tali scelte sono state fatte a monte del percorso, sono state proposte dal Comune di Procida nell’ambito del dossier di candidatur­a e sono state oggetto di valutazion­e da parte di una Commission­e del ministero della Cultura». Nessuna interferen­za da palazzo Santa Lucia, si affrettano a sottolinea­re. E sul caso Riitano, nulla da eccepire?

"Il project manager Non faccio più parte dell’associazio­ne culturale Officinae Efesti dal 2019, continuo ad avere rapporti con i componenti ma questo non significa nulla; è solo una polemica che un consiglier­e regionale fa con De Luca

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