Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«Come prima», due fratelli in viaggio Da Procida a Dieppe andata e ritorno

- Antonio Fiore

Dieppe, 1957: André approda in Francia per riportare a Procida il fratello maggiore Fabio che, partito 17 anni fa come camicia nera per andare a combattere in Eritrea prima e contro i Partigiani poi, pieno di rabbia e risentimen­to non è mai voluto tornare nell’isola natia, dove il vecchio padre sta morendo. Dopo lo struggente nostos del bellissimo «Nostalgia», il cinema made in Naples propone un altro ritorno: solo che qui l’espatriato Fabio, a differenza del Favino martoniano, di rimettersi sulla via di casa non ha proprio voglia. E se nella graphic novel del francese Alfred (da cui «Come prima» è tratto) il viaggio finiva nelle Cinque Terre, sullo schermo si scende appunto assai più giù, fino all’isola di Arturo. Il motivo è semplice: il regista (anche lui francese) Tommy Weber è un innamorato dei libri della Morante, e dunque il co-produttore napoletano Luciano Stella, affiancato­si alla produzione d’Oltralpe, ha avuto buon gioco nel proporre una location (e un cast, e un respiro) molto più segnati da spirito meridiano. Film nato francese diventato franco-italiano, poi decisament­e partenopeo: basta guardare i volti dei fratelli, che sono quelli di due interpreti tra i più radicati nel recente immaginari­o filmico (e tv): Francesco Di Leva, che con la sua fisicità aggressiva rende Fabio un «campione» di fascistoid­e arroganza e ignoranza mista a brutale umanità da vinto della Storia; e Antonio Folletto, in grado di regalare la giusta ambiguità al «buono», un mite soccombent­e che però nasconde un segreto. La strana coppia (per tacer del cane a tre zampe, che per un tratto la accompagna) si muoverà prima in Fiat 1100 (e il pensiero corre, visto che il regista si dichiara entusiasta del cinema italiano d’un tempo, alla Lancia Aurelia del Sorpasso “abitata” dal gaglioffo Gassman e dal timido Trintignan­t...), poi persino a bordo di un carro funebre. Road movie di anime perse, film di respiri, e scoppi di violenza eccessivi (Fabio picchia a sangue un benzinaio troppo loquace, e chiude addirittur­a il povero fratello in una bara!). L’approdo procidano farà da catalizzat­ore delle emozioni, con un tuffo nel mare (forse amniotico) della Corricella.

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Antonio Folletto e Francesco Di Leva in «Come prima»
On the road Antonio Folletto e Francesco Di Leva in «Come prima»

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