Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Un rave party organizzat­o dal parroco Don Michele: così io ex Dj avvicino i giovani

L’iniziativa del prete di Montesanto: «Da ragazzo frequentav­o discoteche e poi ho incontrato Gesù»

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NAPOLI In Chiesa, più precisamen­te nel chiostro attiguo alla parrocchia Santa Maria di Montesanto a Napoli, è in programma per sabato 2 luglio un Rave party. Musica dance cristiana: iniziativa, probabilme­nte unica in Italia, organizzat­a da un parroco giovane e - come lui sottolinea - amico dei ragazzi. Nulla di scandalist­ico e neanche contrario al Direttorio diocesano cui ha fatto riferiment­o l’arcivescov­o Mimmo Battaglia a proposito del divieto di feste nuziali nelle Chiese.

Il racconto dell’iniziativa di padre Michele Madonna (abituato a certi palcosceni­ci, visto che ha partecipat­o a Sanremo Cristian Music) è piuttosto semplice, divertente e soprattutt­o coinvolgen­te. Per quanto inedito.

«Il mio più grande piacere è vedere la Chiesa piena di ragazzi, quelli a cui la Chiesa deve rivolgersi per un percorso di conoscenza che arrivi a Gesù, il grande amore della mia vita».

Padre Michele sa di cosa parla, conosce due vite. Quella precedente al seminario con frequentaz­ione di discoteche, con fidanzamen­ti sparsi qua e là; e quella successiva ai voti. «Fino a 23 anni ho girato il mondo, ho conosciuto ragazzi e ragazze. Facevo il Dj nella discoteca che avevo aperto a Casoria. Ecco, mi piacerebbe trasferire il bello di quella esperienza ai ragazzi dei quartieri napoletani, soprattutt­o i più difficili come Montesanto o anche i Quartieri Spagnoli. Molti non conoscono Gesù, hanno bisogno di percorrere una strada per avvicinars­i a lui che non sia noiosa e strettamen­te religiosa. Se avessi organizzat­o la festa di sabato chiamandol­a in maniera diversa probabilme­nte nessuno sarebbe venuto. «Rave music» è un titolo accattivan­te, un modo con cui voglio anche risanare questo termine. Che non è delirio, musica, alcol e droga. é aggregazio­ne. Sarà l’occasione per incontrare un ospite speciale, che è appunto Gesù. Si ballerà sotto il cielo stellato con musiche ovviamente cristiane inglesi e spagnole. Stiamo organizzan­do

quale diceva che la morte è una livella, purtroppo non a Napoli - ha detto il leghista -. Perché nella mia città esistono morti di serie A e di serie B, ci sono quelli che sono nei loculi e quelli abbandonat­i per terra. La giunta partenopea non ha ancora agito per il ripristino dei luoghi perché fa solo proclami». «Le polemiche contro la giunta non hanno senso - ci ha detto Santagata - il cimitero era sequestrat­o dalla magistratu­ra e non ci si poteva neanche accedere. Il movimento franoso era quotidiano e si rischiava una nuova tragedia. In questi momenti - ha precisato - bisogna lavorare in piena sinergia istituzion­ale, come la nostra amministra­zione fa sempre con tutti livelli a partire dalla Regione Campania». Nel concreto l’assessore ha sottolinea­to che «lunedì si è tenuto un sopralluog­o con i tecnici del Comune di Napoli, quelli di Metropolit­ana di Napoli, e i Vigili del Fuoco per individuar­e il sito dove allocare temporanea­mente i resti delle salme che saranno recuperata­ntissime sorprese e sto riscontran­do interesse. I ragazzi del quartiere sono felici e parteciper­anno in massa, ne sono certo».

La serata di musica e canti si svolgerà nel chiostro dell’Istituto Bianchi dei padri Barnabiti, viene pubblicizz­ata sulla pagina Facebook della parrocchia di Montesanto. «Tutto gratuito, compresa la consumazio­ne (panino e bibita). Ne vale veramente la pena. Vogliamo per una volta, lasciare i pensieri e lo stress che accompagna­no questo periodo, e dedicare del tem

I familiari «Il silenzio del sindaco Manfredi ci ha deluso moltissimo. Si decida sui nostri cari»

Partecipaz­ione Si ballerà sotto il cielo stellato con musiche cristiane. I ragazzi del quartiere sono felici e parteciper­anno in massa, ne sono certo

te». Un nuovo step che si aggiunge al progetto d’intervento per il recupero.

«I Vigili del Fuoco - ha spiegato Santagata - hanno presentato una bozza condivisa dai nostri tecnici e da quelli di Metropolit­ana, che prevede l’allestimen­to di due gru con braccio d’azione di 50 metri per il recupero dei cadaveri». Sui tempi di inizio dell’intervento, però, l’assessore non si è sbilanciat­o anche «perché bisogna firmare il protocollo e poi serve un atto deliberati­vo della Giunta comunale, ma soprattutt­o - ha specificat­o Santagata - l’avvocatura dovrà inviare il progetto al Pm che deciderà se autorizzar­lo. Questi

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