Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Minoli: «A Casal di Principe duecentomi­la euro raccolti con Fiorella Mannoia & Co.»

«Abbiamo scelto il Centro antiviolen­za “Casa Lorena” perché si trova in un contesto in cui è più difficile denunciare»

- Elena Scarici

di riceverli immediatam­ente. Perché, spiega la Palladino, «uno dei problemi principali è che i Comuni, soprattutt­o al Sud, non sostengono i centri antiviolen­za, ma preferisco­no devolvere i fondi per qualunque altra cosa, fosse anche una festa patronale». Ad ogni centro è andata una cifra importante: 200 mila euro.

In Campania ne ha beneficiat­o Casa Lorena di Casal di Principe, che ha sede in un bene confiscato alla criminalit­à organizzat­a. Qui il contrasto alla violenza si sposa con la lotta alla criminalit­à organizzat­a. Giulia Minoli si occupa di educazione sentimenta­le e di genere nelle scuole e con la Casa internazio­nale delle donne di cui è vice presidente non ha sempre avuto vita facile tant’è che nel 2018 ha dovuto stringere i denti e lottare contro il rischio chiusura. Una grande mobilitazi­one e un mega concerto ne hanno scongiurat­o il pericolo.

Insomma, Giulia, il potere della musica non si smentisce mai?

«Assolutame­nte no. Quando nel 2019 mi chiamò Fiorella Mannoia con l’idea di organizzar­e questo grande concerto per raccoglier­e fondi da destinare ai centri antiviolen­za, mi sembrò una cosa straordina­ria, la cosa importante era che i soldi andavano direttamen­te ai destinatar­i senza subire nessun passaggio che è poi il criterio che abbiamo individuat­o insieme a Lella Palladino e a Celeste Costantino».

E così avete realizzato un evento senza precedenti, per le donne e con le donne.

«Si con questo concerto noi abbiamo voluto accendere i

Vicepresid­ente della Casa internazio­nale delle donne, è autrice dello spettacolo Dieci storie proprio così, provocazio­ne contro quella rete mafiosa, trasversal­e e onnipresen­te, che vorrebbe sconfitta la coscienza collettiva

«Si il fenomeno è trasversal­e certamente. Sono diverse però le risposte della politica, le scelte istituzion­ali. Al Sud sono sicurament­e più lente».

Il progetto “Una, Nessuna, Centomila” continuerà?

«Sicurament­e. Ne abbiamo già parlato e ci stiamo lavorando. Potrebbe essere un concerto o anche una altra forma di manifestaz­ione, ma non ci fermeremo».

Come è stato lavorare con queste splendide artiste?

«Tutte meraviglio­se, la Mannoia, forse, è il traino di tutte».

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