Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Fresco di volti
Staglianò, con il suo (Einaudi) dialogherà con Stefano Consiglio.
Sempre alle 20, al Duomo, Massimo Cacciari, autore di
(Einaudi)conversa con Gennaro Carillo che 21.30 al Museo Diocesano incontra Pietro Del Soldà (foto), autore di (Marsilio.) forte bisogno di conoscere il suo paese.
Altro punto di riferimento per Fofi è stato Raniero Panzieri, il fondatore dei «Quaderni rossi», «uomo ben più saggio e attento al mondo di quanto non fossero i professori». Ma il libro di Fofi non è affatto un esercizio romantico e nostalgico di memorie: attraverso i ritratti che si intrecciano gli uni con gli altri traspaiono nitide la storia e le vicende italiane di un periodo cruciale del Novecento, dalla speranza battagliera dei movimenti alla chiusura tetra dell’orizzonte, avvenuta a fine anni Settanta. Da Placido Rizzotto a Pino Pinelli, dal militante di Lotta Continua Alceste Campanile a Peppino Impastato, sono tanti i personaggi che vengono qui restituiti al lettore in una luce più umana e autentica. Tra i più struggenti, il capitolo sullo scrittore e giornalista Alessandro Leogrande, «il migliore della sua generazione». E molti sono i napoletani, come la bella e indomita Lucia Mastrodomenico, antesignana del pensiero femminile, o scrittrici di valore come l’amica di una vita Fabrizia Ramondino, che contrapponeva alla facile accettazione del mondo così com’è la volontà ostinata di provare a cambiarlo. Del resto, al di sopra di ogni vicenda personale, per Fofi è centrale il senso etico dell’attività intellettuale, insieme con la necessità di un «radicalismo esigente e tuttavia il più possibile puro, e cioè liberato dai ricatti della politica e della miseria di un pensiero che non sappia farsi carne e cioè azione, cambiamento intimo di ciascuno e cambiamento collettivo».
Con Rimbaud, Fofi è convinto che bisogna essere presenti nel proprio tempo. Nonostante più volte abbia apertamente deprecato questo nostro tempo così depauperato sul piano politico, sociale, culturale. Essere critici del presente è una grande fatica, ma tocca «continuare a rompere le scatole per farsi sentire». Arte in cui Fofi eccelle. E per questo ed altro resta uno degli ultimi grandi maestri, capace di fare scuola e di fare rete, ovvero di mettere in luce con generosità le energie nuove che incontra sulla sua strada.