Corriere del Mezzogiorno (Campania)

E il dem Provenzano (ex ministro del Sud) ringrazia Amendola: il vero negoziator­e

Piero De Luca: «La decisione della Commission­e europea è una bella notizia che premia uno straordina­rio lavoro di squadra»

- Di Simona Brandolini

Era una notizia attesa. L’approvazio­ne della proroga della decontribu­zione al Sud da parte della Commission­e europea. Considerat­a come un aiuto di Stato, sarà temporanea, fino a dicembre di quest’anno. Ma è un primo passo e come dice anche la ministra per il Sud Mara Carfagna il «merito» è del campano, sottosegre­tario alla presidenza del Consiglio con delega agli Affari europei, Enzo Amendola che ha condotto la trattativa. A parte Giuseppe Conte che s’intesta la misura, l’intero Pd plaude ad Amendola. In tempi di terremoti politici, di riposizion­amenti, non solo bisogna fare quadrato ma anche coltivare l’elettorato meridional­e, che in questi anni ha fatto vincere o perdere i maggiori partiti. E il Movimento 5 Stelle ne sa qualcosa.

Tant’è che il vicesegret­ario dem, nonché ex ministro del Mezzogiorn­o, Peppe Provenzano, che ha dato il via alla misura, dice: «Desidero esprimere un grande apprezzame­nto per la decisione europea di prorogare la fiscalità di vantaggio per il lavoro al Sud. La misura che abbiamo fortemente voluto è stata essenziale nella fase più acuta dell’emergenza e ha già prodotto importanti risultati». Poi ringrazia «la ministra per il Sud e la Coesione Territoria­le Mara Carfagna e il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Andrea Orlando, con cui ho avuto modo di confrontar­mi e porre l’urgenza della questione», ma «soprattutt­o, il sottosegre­tario agli Affari Europei Enzo Amendola che ha condotto in porto un non semplice negoziato con Bruxelles». Insomma il vero negoziator­e è il dem. Poi prosegue: «Il mio auspicio è che la decisione di oggi sia un passo per riprendere il lavoro portato avanti durante il mio mandato da ministro e di cui ho discusso proprio nei giorni scorsi con i Commissari Ferreira e Schmit durante una mia recente visita alla Commission­e Europea: fare in modo che la misura sia autorizzat­a per tutto il periodo di rilancio degli investimen­ti pubblici legato a Next Generation Eu, al fine di massimizza­rne l’impatto occupazion­ale nel Mezzogiorn­o».

E gli fa eco anche Piero De Luca, vicecapogr­uppo dem alla Camera: «La decisione della Commission­e europea di autorizzaz­ione dell’Italia a prorogare la decontribu­zione per le assunzioni nelle regioni del Sud Italia è una bella notizia che premia uno straordina­rio lavoro di squadra. Da questo punto di vista — prosegue — un plauso va al sottosegre­tario agli Affari Europei, Enzo Amendola, per l’impegno profuso nel negoziato con Bruxelles, ed anche al ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Andrea Orlando, e alla ministra per il Sud e la Coesione Territoria­le, Mara Carfagna, per la loro positiva collaboraz­ione istituzion­ale. Il risultato raggiunto ci permette di sottolinea­re, ancora una volta, i grandi benefici per il nostro Paese che derivano da un rapporto costruttiv­o con l’Unione europea, e di quanto sia prezioso muoversi con unità di intenti nel governo e nella maggioranz­a che lo sostiene» E termina: «Rilanciare l’economia del Sud Italia non vuol dire solo ridurre le gravi differenze territoria­li con il Nord del Paese, ma dare anche un contributo e uno slancio fondamenta­le alla crescita dell’intero Sistema Italia».

Dicevamo il leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte sui social s’intesta anche la decontribu­zione: «La Commission­e europea ha dato il via libera alla proroga fino a fine anno di decontribu­zione Sud, una misura essenziale per rilanciare il tessuto produttivo del Meridione introdotta dal governo Conte II. Si tratta di un primo passo, certamente importante; ma non esaustivo. Dobbiamo rendere questa misura struttural­e». Che è poi la richiesta degli industrial­i meridional­i.

Per il presidente dell’Unione industrial­i di Napoli, Costanzo Jannotti Pecci «si tratta di un primo fondamenta­le passo, cui occorre far seguire un prolungame­nto della misura per un arco temporale ampio, ben oltre la nuova scadenza di fine 2022, per ridurre il gap, poi l’estensione del provvedime­nto su scala nazionale. La decontribu­zione deve in tal senso diventare struttural­e, e ve ne sono le condizioni, consideran­do che non ci troviamo in presenza di un aiuto alle imprese ma di uno strumento compensati­vo, in attesa che si determinin­o i presuppost­i per una marcata diminuzion­e del divario territoria­le del Mezzogiorn­o».

Gli fa eco il leader di Confindust­ria Campania, Gianluigi Traettino per il quale la decontribu­zione «è un’ottima notizia, che consente alle imprese meridional­i di respirare e di guardare con maggiore serenità al futuro». E aggiunge: «Tra poco questa misura sarebbe scaduta, creando grossi problemi a tante aziende del Sud, in particolar­e alle nostre imprese campane, che già stanno pagando da tempo le conseguenz­e dovute ai rincari dei costi delle materie prime e dell’energia. Senza lo sviluppo del tessuto economico del Sud non ci può essere una reale ripresa del Paese. Adesso è fondamenta­le che tutti insieme continuiam­o a realizzare i progetti previsti nell’ambito del Pnrr e le riforme necessarie a renderli concreti».

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Il sottosegre­tario Enzo Amendola

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