Corriere del Mezzogiorno (Campania)
TUTTI I COLORI DELLA PIZZA XIX CAMPIONATO MONDIALE SERBO
I partecipanti esaminati da una giuria che comprende grandi nomi della gastronomia come Gennaro Esposito Alle spalle dell’artigiano di Belgrado si sono piazzati il calabrese Vincenzo Fotia e il napoletano Mauro Espedito AL VINCE IL GORAN ABRAMOVIC
Serbo di nascita napoletano nel cuore e, si potrebbe dire, nell’impasto. A vincere il Campionato Mondiale del Pizzaiuolo aggiudicandosi il XIX Trofeo Caputo, è stato Goran Abramovic che riporta a Belgrado il titolo conquistato con la più tradizionale delle pizze: una margherita presentata nella categoria S.T.G., Specialità Tradizionale Garantita. L’evento, tenutosi il 20 e il 21 giugno al Pizza Village Napoli, oltre a consegna i titoli iridati suddivisi in 12 categorie, rappresenta un’occasione di confronto tra i professionisti della pizza esaminati da una giuria che comprende nomi della grande gastronomia come lo chef bi-stellato Gennaro Esposito, il maestro pasticcere Sabatino Sirica, oltre a giornalisti enogastronomici e tanti personaggi rappresentativi del mondo dell’arte bianca. Mondo che si è mostrato in tutta la sua colorata energia tra pomodori, mozzarelle zucchine e tanti altri ingredienti di altissima qualità.
Come nel caso della pizza preparata dal vincitore.Classe 1971 Abramovic ha raccontato di esser diventato pizzaiolo a cavallo della guerra. La sua famiglia aveva un ristorante nella capitale serba dove lui ha coltivato l’amore per il food e il mangiar bene. Durante una fuga in Sud Africa poi l’occasione di lavorare in una pizzeria e la decisione, finito il conflitto, di studiare l’arte bianca che l’avrebbe portato ad avere due ristoranti, “Pietra” e “Šumatovac Al Forno” e la decisione di partecipare al Trofeo, per diverse volte, fino a vincerlo.
«È stata un’edizione colorata e particolarmente emozionante - spiega Antimo Caputo, l’ad di Mulino Caputo - ripartire tutti assieme in un evento di portata internazionale, vedere i pizzaioli confrontarsi, misurarsi e divertirsi trasmette a tutti noi un’energia unica. Se è vero che ognuno si è messo in gioco, è altrettanto vero che abbiamo vinto tutti: i protagonisti di questa XIX edizione del Campionato Mondiale del Pizzaiuolo -Trofeo Caputo e quelli del Pizza Village Napoli».
Goran Abramovic, pizzaiolo di Belgrado, è seguito in classifica dal calabrese Vincenzo Fotia e dal napoletano Mauro Espedito, che si è aggiudicato il gradino più alto del podio nella categoria “Pizza Fritta”. Al napoletano Vincenzo Capuano, classe 1989 e appartenente a una storica famiglia di pizzaioli, va invece il primo posto per la specialità “Pizza Contemporanea”, all’interno di un podio fortemente partenopeo, che vede al secondo posto il giovanissimo Davide Ruotolo e al terzo Francesco Filippelli.
La competizione, come di consueto, si è avvalsa dell’organizzazione dell’Associazione Pizzaiuoli Napoletani, presieduta da Sergio Miccù che commenta: «Pizze meravigliose colorate, diverse e fantasiose. Ma a fare la differenza è sempre l’incontro tra la farina e la mano del pizzaiuolo». Arte che prevede per il 2023 già una novità. Infatti, per il ventesimo Trofeo Caputo è già pronta a nascere una nuova categoria, quella tra i vincitori delle precedenti edizioni. È il caso di dire: scaldate i forni e preparate l’appetito. Se ne vedranno delle belle. E delle buone.
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"Miccù/1 Quest’anno il mondo dell’arte bianca si è superato per fantasia
Miccù/2 A fare la differenza è sempre l’incontro tra la farina e il pizzaiolo
Carmine Caputo premia i primi tre classificati al Campionato Mondiale del Pizzaiuolo Trofeo Caputo
Soddisfazioni che portano il brand pizza napoletana anche all’estero.«Un estero sempre più attento al food di qualità e che riconosce il made in Italy come marchio di qualità e la tradizione culinaria nostrana come un esempio da seguire. E come occasione di business a dirla tutta. Non a caso ad oggi metà del nostro fatturato è dovuto alle esportazioni in oltre 80 paesi. Ed è per questo che da anni siamo presenti ad eventi come l’European Pizza & Pasta Show di Londra, una fiera interessante dove sono volato appena finito il Campionato e che mostra una grande verve e una grande voglia di ricominciare».Di ricominciare a incontrarsi? «E a confrontarsi, come dimostrano eventi come il Campionato. Siamo ottimisti, l’importante è rimboccarsi le maniche per far si che questo sia l’anno della rinascita. E cosa c’è di meglio del grano e della farina per rappresentarla. Non è un caso lunedì 27 alle 17 si terrà il Capodanno del Mugnaio che speriamo segnerà il cambio di passo e la vera rinascita con il grano che torna nei mulini ed è pronto a diventare magia, come nel caso della pizza».