Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Lavoro Ecco i nostri figli, sottopagati e scontenti
Gentile direttore, sono madre di due ragazzi che studiano a Milano. La prima ha scelto Medicina e, con profitto, procede nei suoi studi ed è quasi arrivata al termine della prima fase del suo percorso accademico. Suo fratello ha scelto Economia e, anche lui, ha preferito studiare in una università al Nord. In conclusione abbiamo due figli a Milano, spese alle stelle e il timore che — soprattutto per il maschio — ci vorranno anni perché questo investimento venga compensato. Non a noi, certo: le spese sono alte, ma quel che ci pesa davvero è non avere i ragazzi per casa. Questi ragazzi al termine dei propri studi trovano impieghi sottopagati per i quali devono essere a disposizione anche 12 ore al giorno. Li chiamano stage, gavetta, apprendistato. Ma dopo anni di università e master dai costi stellari, dopo corsi di lingua e certificazioni io lo chiamo sfruttamento. La denuncia della commessa su Tik Tok è sacrosanta: questa generazione è sottopagata e scontenta. Non ha certo il sacro fuoco del sacrificio, ne convengo, ma di qui a immaginare di assumere al nero e per pochi spiccioli ragazzi di talento, di valore, preparati e — con uno spirito pronto come la giovane commessa mancata — ce ne passa.