Corriere del Mezzogiorno (Campania)
L’AVVENTUROSO ROMANZO DELLA COSTITUZIONE
Il romanzo di Alfonso Celotto, Fondata sul lavoro (Mondadori) ha in copertina una versione «disegnata» della celebre foto in cui De Nicola firma la Costituzione, affiancato da De Gasperi e Terracini. L’immagine anticipa temi e personaggi del libro firmato dal giurista di Castellammare di Stabia e rende bene l’idea dell’autore di trattare la materia con un po’ di «leggerezza» e con un piglio narrativo e non saggistico. Costituzionalista che ha rivestito anche importanti ruoli pubblici e che ama la letteratura, Celotto si è già cimentato con la scrittura di fantasia, miscelando sapientemente le sue competenze giuridiche con la costruzione di trame convincenti. Anche stavolta riversa i suoi studi nell’invenzione della storia di Carmela, avvenente cameriera che dalle campagne del beneventano si trova proiettata nella Capitale dell’immediato dopoguerra, a servizio presso un’importante famiglia, il cui capo è il fantomatico Dottore, al lavoro per la stesura della Costituente. E se la vicenda della prosperosa Carmela, parente prossima delle maggiorate del cinema italiano degli anni Quaranta e Cinquanta, nasce dall’immaginazione dell’autore, non è così per quanto riguarda i personaggi che si muovono intorno a lei, tutti – o quasi – tratti dalla storia italiana di quei convulsi giorni post bellici. Celotto conosce bene quella storia e si diverte a raccontarla da una prospettiva, per così, dire obliqua. Appaiono dunque tra le pagine del romanzo Nenni e De Gasperi, Togliatti e molti altri, colti nel lavorìo febbrile di quei momenti fondativi della Repubblica, con i loro vizi e le loro virtù, collocati dentro uno scenario con addentellati internazionali che ha poi segnato il destino del nostro Paese. Tutto questo Carmela non lo sa, ma riesce a intuirlo spiando i bigliettini sulla scrivania del Dottore, dei quali si interessa anche il suo misterioso fidanzato Marcello. E mentre si decidono le sorti dell’Italia nelle stanze che la ragazza spolvera e lustra, si snoda in parallelo anche il suo percorso di emancipazione femminile: Carmela lotta per sottrarsi a un destino già segnato, con tutta la forza e la bellezza dei suoi venti anni.