Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Non è una favela ma la Costiera I bambini si tuffano tra i rifiuti nel canale di scolo
Un bambino attraversa indisturbato un canale di scarico che dà sulla spiaggia. Cammina tra acque sporche e rifiuti di ogni genere. Trascorre un po’ di tempo in quel canaletto, come se si divertisse ad esplorare il luogo. Qualcuno lo richiama dall’alto. Forse è lì perché ha perso la palla o forse vi è arrivato per curiosare. Certo è che l’immagine fa male, tanto male. Succede spesso? Pare proprio di sì, a giudicare dalle testimonianze.
Il tratto di spiaggia incriminato è quello di Erchie, noto borgo marinaro della Costiera amalfitana, nonché frazione del comune di Maiori. Non sono pochi i bagnanti che stendono i loro teli in prossimità dello scolo. Una coppia sulla cinquantina si posiziona su un muretto di cemento a prendere il sole. Lo spazio non abbonda in questo unico pezzetto di spiaggia libera rimasta. Non è una spiaggia per bambini. Ma non dovrebbe essere una spiaggia per nessuno. La verità è che a Erchie sul litorale gli spazi liberi non esistono più. E se gli abitanti del posto ricordano i tempi d’oro del borgo, prima che il cemento e le lamiere giungessero a riva, oggi chi sceglie di fare un bagno qui non ha molta alternativa. Nel mese di giugno gli stabilimenti erchietani chiedono dai 15 ai 25 euro per due persone (un ombrellone e due sdraio), cifra contenuta per la bassa stagione. «Le tariffe aumenteranno», ammettono gli stessi esercenti, «a luglio e ad agosto». E per le famiglie numerose sono guai. Nei conti per una giornata di mare, tra l’altro, c’è anche il parcheggio: la tariffa auto è di 3 euro all’ora o frazione, mentre moto e motorini pagano 1.50 euro. Il parcheggio per una giornata di mare (facendo un calcolo per 8 ore) viene a fare 24 euro, una settimana 168. Cifre non da poco.
Eppure, la spiaggia di Erchie è sempre affollata. Perché? «Siamo qui di passaggio, una sosta veloce e si riparte», racconta una coppia di trentenni. «Amiamo le nostre terre, ma al momento non possiamo permetterci la giornata al lido. Lo scopo è risparmiare per poi farci una vacanza altrove», dice Ernesto, di Tramonti, al mare con moglie e due figli. I lidi attrezzati ad Erchie occupano la gran parte dello spazio.
In due punti della spiaggia non ci sono stabilimenti, ma la possibilità di fittare sdraio e ombrelloni: questo accade nel tratto iniziale, quello sotto la roccia, e nel passaggio rimasto libero tra due dei principali lidi.
L’assenza di spiagge libere è un fenomeno che attanaglia tutta la Campania, che viene definita dall’ultimo report di Legambiente «la maglia nera delle regioni italiane». Secondo
lo studio il 70 per cento dei litorali della nostra regione è occupato da stabilimenti privati con un aumento delle concessioni balneari del 22,8 per cento solo nel 2021. Tutto il contrario di quello che succede in Puglia, dove le proporzioni sono ribaltate. E le spiagge libere – per legge – sono il 60 per cento.