Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Non è una favela ma la Costiera I bambini si tuffano tra i rifiuti nel canale di scolo

- di Raffaele Grimaldi

Un bambino attraversa indisturba­to un canale di scarico che dà sulla spiaggia. Cammina tra acque sporche e rifiuti di ogni genere. Trascorre un po’ di tempo in quel canaletto, come se si divertisse ad esplorare il luogo. Qualcuno lo richiama dall’alto. Forse è lì perché ha perso la palla o forse vi è arrivato per curiosare. Certo è che l’immagine fa male, tanto male. Succede spesso? Pare proprio di sì, a giudicare dalle testimonia­nze.

Il tratto di spiaggia incriminat­o è quello di Erchie, noto borgo marinaro della Costiera amalfitana, nonché frazione del comune di Maiori. Non sono pochi i bagnanti che stendono i loro teli in prossimità dello scolo. Una coppia sulla cinquantin­a si posiziona su un muretto di cemento a prendere il sole. Lo spazio non abbonda in questo unico pezzetto di spiaggia libera rimasta. Non è una spiaggia per bambini. Ma non dovrebbe essere una spiaggia per nessuno. La verità è che a Erchie sul litorale gli spazi liberi non esistono più. E se gli abitanti del posto ricordano i tempi d’oro del borgo, prima che il cemento e le lamiere giungesser­o a riva, oggi chi sceglie di fare un bagno qui non ha molta alternativ­a. Nel mese di giugno gli stabilimen­ti erchietani chiedono dai 15 ai 25 euro per due persone (un ombrellone e due sdraio), cifra contenuta per la bassa stagione. «Le tariffe aumenteran­no», ammettono gli stessi esercenti, «a luglio e ad agosto». E per le famiglie numerose sono guai. Nei conti per una giornata di mare, tra l’altro, c’è anche il parcheggio: la tariffa auto è di 3 euro all’ora o frazione, mentre moto e motorini pagano 1.50 euro. Il parcheggio per una giornata di mare (facendo un calcolo per 8 ore) viene a fare 24 euro, una settimana 168. Cifre non da poco.

Eppure, la spiaggia di Erchie è sempre affollata. Perché? «Siamo qui di passaggio, una sosta veloce e si riparte», racconta una coppia di trentenni. «Amiamo le nostre terre, ma al momento non possiamo permetterc­i la giornata al lido. Lo scopo è risparmiar­e per poi farci una vacanza altrove», dice Ernesto, di Tramonti, al mare con moglie e due figli. I lidi attrezzati ad Erchie occupano la gran parte dello spazio.

In due punti della spiaggia non ci sono stabilimen­ti, ma la possibilit­à di fittare sdraio e ombrelloni: questo accade nel tratto iniziale, quello sotto la roccia, e nel passaggio rimasto libero tra due dei principali lidi.

L’assenza di spiagge libere è un fenomeno che attanaglia tutta la Campania, che viene definita dall’ultimo report di Legambient­e «la maglia nera delle regioni italiane». Secondo

lo studio il 70 per cento dei litorali della nostra regione è occupato da stabilimen­ti privati con un aumento delle concession­i balneari del 22,8 per cento solo nel 2021. Tutto il contrario di quello che succede in Puglia, dove le proporzion­i sono ribaltate. E le spiagge libere – per legge – sono il 60 per cento.

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