Corriere del Mezzogiorno (Campania)
TARGHE TENCO CINQUINA NAPOLETANA
A James Senese, Nino D’Angelo, Peppe Barra, Simona Molinari e ‘A67 le nomination del premio più prestigioso della musica italiana La cerimonia finale si terrà a ottobre al teatro Ariston di Sanremo
Cinquina partenopea tra i finalisti delle Targhe Tenco 2022. James Senese, Nino D’Angelo, Peppe Barra, Simona Molinari e ‘A67 sono i musicisti napoletani in lizza per le targhe più prestigiose della musica italiana, che verranno consegnate i prossimi 20, 21 e 22 ottobre al teatro Ariston di Sanremo nell’ambito della «Rassegna della canzone d’autore».
Un primo traguardo importante che conferma lo stato di grazia della scena napoletana. È inoltre la sezione «Miglior album in dialetto» a contenere ancora una volta il maggior numero di finalisti partenopei.
Quest’anno se ne contano ben tre per altrettanti album: Nino D’Angelo con «Il Poeta che non sa parlare», disco che accompagna anche l’omonimo libro, James Senese con «James is back», opera che segna il ritorno al funky e al jazz mediterraneo per l’inossidabile sassofonista, e gli istrionici ‘A67 con «Jastemma».
Nella categoria che premia la voce e la qualità dell’esecuzione canora, «Interprete di canzoni», spuntano Peppe Barra con l’acclamato «Cipria e caffè», doppio Lp che coniuga passato e presente della città con due ospiti d’eccezione, Tosca e La Niña, e Simona Molinari con «Petali», album che segna sia l’atteso ritorno in pista della cantante napoletana, dopo oltre nove anni di assenza, sia un parziale abbandono delle sonorità jazz e swing a favore di un cantautorato più introspettivo. La giuria composta da seicento giurati sarà ora chiamata a una seconda votazione, che terminerà il 9 luglio, giorno in cui verranno proclamati i vincitori assoluti delle sei sezioni che sono, oltre alle due già citate, «Canzone singola», «Disco in assoluto», «Opera prima» e «Album collettivo a progetto». E’ proprio in quest’ultima che sono presenti ulteriori artisti campani, come nella raccolta in ricordo di Cesaria Evora, «Ca2021, po Verde, terra d’amore», contenente la ballata «Ricordo d’infanzia», cantata da Gigi D’Alessio in coppia con l’indimenticabile cantante capoverdiana, e l’omaggio «Tiempo y Silencio» interpretato da Maria Nazionale con Cristiano Malgioglio. C’è poi l’attore e regista Lino Musella, voce narrante in «Petra», brano inserito nel mush-up «The Gathering» curato da Ferdinando Arnò. Infine, tra i giovanissimi, il cantautore napoletano Francesco Lettieri, vincitore del premio «Musica contro le mafie» e i salernitani Yosh Whale, rientrano entrambi nella compilation «Music for Change #21», rispettivamente con le canzoni «Inverno (il momento è arrivato)» e «Stanca». Un ventaglio di artisti dunque variegato che fan ben sperare, per un premio che nelle diverse sezioni ha visto trionfare in passato, tra gli altri, Pino Daniele, Vinicio Capossela, Avion Travel, Nuova Compagnia di Canto Popolare, Enzo Gragnaniello, 99 Posse, Almamegretta.
Mindemic Opera zero Giovanni Basso, girato con un iPhone 8+, ambientato in un appartamento e, per lo più, con un solo attore in scena. Una sfida coraggiosa quella del regista, all’esordio, che sorprende con un film retto tutto su Giorgio Colangeli, in stato di grazia, nei panni di Nino, regista settantenne, un tempo famoso, ormai fuori dal giro, al quale il suo produttore chiede di scrivere in tre giorni la sceneggiatura di un film. Nel cast Rosanna Gentili. (I. S.)
Il 26 giugno del 2019 il teatro, il cinema e Napoli perdevano un talento straordinario che avrebbe potuto e dovuto regalarci ancora tanto. Loredana Simioli, a soli 47 anni, usciva di scena con un sorriso dolce dopo averne regalati tanti e risate memorabili al suo pubblico. Quello raffinato del cinema di Matteo Garrone che la volle con grande intuizione in «Reality» e quello immarcescibile di TeleGaribaldi, trasmissione di culto per la quale Loredana inventò Mariarca. Elogio ironico di una vrenzola poetica che ci manca tanto e a poco servono i cloni postumi che a lei s’ipirano. A Loredana Simioli, donna coraggiosa che lottò fino alla fine con ironia contro il cancro, firmando un video di incoraggiamento per tutte le donne ammalate, è dedicata la serata finale del Pizza Village diretto dall’altro talento di famiglia, Gianni Simioli. Sul palco cinque tra i musicisti più amati in città per altrettanti generi musicali diversi, a conferma di una line up selezionata con l’intento di raccogliere un pubblico vasto e di tutte le età. A cominciare dal re Mida della scena pop e neomelodica napoletana Gigi D’Alessio, reduce dal successo del concertone dello scorso 17 giugno tenutosi a piazza Plebiscito per i suoi trent’anni di carriera, e l’intramontabile Eugenio Bennato, fresco di nuovo singolo, «Welcome to Napoli», scelto dal comune come inno ufficiale del progetto «Napoli città della musica», fino ai più giovani Luché, idolo dei rapper, il lanciatissimo Andrea Sannino e il cantautore impegnato Tommaso Primo. Non solo big. Sul palco si esibiranno anche artisti emergenti, tra cui il giovanissimo talento pop partenopeo Alfredo Fiore, in arte Hal Quartièr, salito alla ribalta negli ultimi mesi per la cover di «Forever Young», il tormentone in voga negli anni 80 dei tedeschi Alphaville. L’ospite d’onore della serata sarà Peppino di Capri, che riceverà il premio «Napoli d’aMare» per la musica. Il celebre cantante, pianista e attore caprese salirà sul palco del lungomare per ritirare l’iconico delfino blu disegnato da Ventrella, simbolo di un riconoscimento rivolto a chi intende «rappresentare il mare quale ulteriore leva di sviluppo della città partenopea». Un premio tanto emblematico quanto prestigioso, assegnato finora anche al sindaco Gaetano Manfredi, al professore Giorgio Ventre, allo scrittore Maurizio de Giovanni e alla direttrice dell’Accademia delle Belle Arti Rosita Marchese. Insieme a di Capri saranno premiati anche l’attore Patrizio Rispo e l’intero cast della trasmissione «Un Posto al Sole».