Corriere del Mezzogiorno (Campania)
I piatti med di Esposito per “testare” il Pinot bianco
Un matrimonio sull’asse Nord-Sud. Attori la cucina mediterranea di Gennaro Esposito, chef e patron della «Torre del Saracino» di Vico Equense (nella foto), e la «Rete del Pinot Bianco nel Collio» che unisce sette tra i più importanti produttori friulani. Il rito sarà officiato domani sera alla Torre. Menu nuziale ad hoc per dimostrare le possibilità di abbinamento tra i bianchi del Nord-Est e i piatti del sole. Castello di Spessa, Livon, Pascolo, Russiz Superiore, Schiopetto, Toros, Venica & Venica: sette cantine accomunate dalla passione e dalla produzione del Pinot bianco, che rappresentano il presente e il futuro del loro territorio. «L’unione fa la forza — ribadiscono i vignaioli — Ci siamo scelti per rappresentare una identità di territorio, un luogo che ha tanto da offrire, dall’accoglienza alle buone pratiche di sostenibilità». Il vino, da status symbol diventa un nuovo strumento di comunicazione per raccontare i luoghi, le persone e la cultura. Un impegno concreto sulla trasparenza e chiarezza del prodotto e della filiera per attrarre un turismo che ha a cuore il rispetto per l’ambiente. Ma la cena rappresenta anche l’unione simbolica tra due territori profondamente distanti quelli del Friuli e della Campania che si ritrovano in un percorso comune dagli standard elevatissimi. Da un lato la cucina contemporanea di Esposito che esprime l’essenza della cultura culinaria campana esaltata da tecnica e creatività, dall’altro una Rete di produttori lungimiranti che non teme il confronto con un territorio diversissimo dalle tradizioni culinarie poliedriche. A suggellare l’impegno della Rete, una cassetta di legno a forma di alveare che contiene le sette bottiglie di Pinot bianco, un format esclusivo con un simbolismo fortemente emozionale.