Corriere del Mezzogiorno (Campania)
L’inquinamento fa male anche al cervello
Il rischio di depressione aumenta del 13%, di disturbi d’ansia del 9%
Inquinamento e psiche una lunga storia, non d’amore ma ansiogena. A dirlo gli esperti che si sono incontrati al Seminario Internazionale RespiraMi: Recent Advances on Air Pollution and Health organizzato da Fondazione Irccs Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico e dalla Fondazione Internazionale Menarini, a Milano. Esperti che hanno presentato uno studio che ha preso in esame circa due milioni di persone verificando nel corso di otto anni l’impatto sulla loro salute dell’esposizione cronica al particolato fine e ultrafine e dell’inquinamento atmosferico. I risultati hanno fatto scalpore. Infatti, oltre ai consueti problemi legati allo smog si è notato che per ogni incremento di circa 1 microgrammo per metro cubo nella esposizione a particolato fine il rischio di depressione aumenta del 13%, quello di disturbi d’ansia del 9%, di schizofrenia del 7%, soprattutto nella fascia di età fra 30 e 64 anni. Analogamente esiste una correlazione fra la presenza di smog e l’incremento nelle prescrizioni di antipsicotici, antidepressivi e stabilizzanti dell’umore che crescono fino al 4%.«Questi nuovi preoccupanti dati sugli effetti nel lungo termine dell’inquinamento indicano che lo smog è un concreto pericolo non solo per cuore e polmoni, ma anche per il cervello - ha detto Sergio Harari, co-presidente del seminario, direttore dell’Unità operativa di Pneumologia dell’ospedale San Giuseppe MultiMedica di Milano e professore di Medicina interna all’università Statale del capoluogo lombardo - Sapevamo che l’aria inquinata è deleteria per la funzionalità cerebrale, perché per esempio è stato dimostrato che l’esposizione allo smog peggiora le performance cerebrali e addirittura accelera il declino cognitivo correlato all’età, aumentando il rischio di Alzheimer. Ma i risultati preliminari dei nuovi studi indicano che lo smog può essere tossico sul funzionamento cerebrale al punto da provocare anche patologie psichiatriche, probabilmente attraverso un incremento dell’infiammazione generale o per un’alterazione delle difese antiossidanti».
Lo studio su due milioni di persone presentato in un seminario internazio nale a Milano