Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Messina: importante investire in realtà come «Agritech»
Intesa Sanpaolo «intende rafforzare il proprio sostegno alla ricerca universitaria attraverso la partecipazione in quattro Centri nazionali, in qualità di socio fondatore delle quattro Fondazioni legate a importanti atenei quali il Tecnopolo di Bologna insieme all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare Infn, Politecnico di Milano, Federico II di Napoli e Università degli Studi di Padova, che svilupperanno nuove tecnologie rivolte alla transizione sostenibile, green e digitale, in linea con l’agenda strategica per la ricerca dell’Ue e con la quarta Missione del Pnrr, che finanzia i nuovi centri con 1,6 miliardi di euro». Con questo intervento «Intesa Sanpaolo, unico gruppo bancario tra i fondatori, potrà partecipare congiuntamente con Centri di ricerca ed Università allo sviluppo dei progetti ed essere partner attivo nella realizzazione dei modelli di trasferimento tecnologico alle imprese del territorio». Tra le strutture individuate, come detto, c’è il Centro nazionale tecnologie dell’agricoltura (Agritech) con sede a Napoli, guidato dall’Università Federico II, «per una transizione verso un’agricoltura ecologica, innovativa e orientata a un adattamento sostenibile ai cambiamenti climatici».
Carlo Messina (foto), consigliere delegato e ceo di Intesa Sanpaolo: «I centri di ricerca rappresentano una grande opportunità per il sistema Italia e la nostra adesione a queste iniziative è una risposta concreta della Banca, che mette in campo nuove risorse per accelerare una transizione strutturale del Paese verso nuovi modelli, in stretta correlazione con il Pnrr. Intendiamo dare nuovo impulso per coniugare iniziativa privata e soggetti pubblici decisivi, come le università». Ferruccio Resta, presidente Crui: «Gli investimenti e le misure messe in campo dal Pnrr riconoscono alla ricerca e all’alta formazione un ruolo centrale per lo sviluppo di un paese che vuole e deve crescere in chiave innovativa».