Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Pisani capo della Polizia, dalla polemica con Saviano alla cattura di Zagaria
È stato al vertice della Mobile napoletana dal 2004 al 2011
NAPOLI Calabrese di nascita, ma napoletano di adozione: Vittorio Pisani, il nuovo capo della Polizia, ha trascorso all’ombra del Vesuvio molti anni della sua straordinaria carriera. Cinquantasei anni il prossimo 22 maggio, Pisani è rimasto nel cuore dei poliziotti che nel corso del tempo hanno lavorato con lui. È stato funzionario responsabile di diverse sezioni della Squadra mobile di Napoli dal 1990 al 1999.
Da quell’anno e fino al 2004 ha ricoperto l’incarico di funzionario coordinatore di indagini in materia di criminalità organizzata e di ricerca latitanti presso il Servizio centrale operativo della Polizia di Stato. È stato dirigente della Squadra mobile di Napoli dal 2004 al 2011. Vice consigliere ministeriale presso la Direzione centrale anticrimine dal giugno 2011 al dicembre 2012, ha diretto le attività investigative che hanno condotto alla cattura del capo del clan dei casalesi latitante Michele Zagaria.
Il nuovo capo della Polizia è sposato dagli anni Novanta con Giulia, conosciuta nell’ambito del suo lavoro: il padre di Giulia, l’ispettore Vincenzo Pirone, era infatti uno dei più stretti collaboratori di Pisani quando quest’ultimo dirigeva la sezione Omicidi della Mobile di Napoli. La coppia ha due figli che vivono nella villa di famiglia sulla collina di San Martino, al Vomero dove lui stesso torna frequentemente nei fine settimana e dove tuttora ha molti amici.
Nel 2011 Vittorio Pisani fu coinvolto nell’inchiesta sul presunto riciclaggio di denaro sporco da parte del clan di camorra Lo Russo in lussuosi ristoranti di Napoli gestiti dai fratelli Iorio, dei quali era amico. La Procura, all’epoca guidata da Giovandomenico Lepore, gli contestava i reati di rivelazione di segreto, favoreggiamento, abuso d’ufficio e falso. La notizia della misura cautelare fu data con un comunicato durissimo: «Il dottor Vittorio Pisani, legato con solidi e comprovati rapporti di amicizia con Marco Iorio ed in rapporti con
Salvatore Lo Russo, suo confidente, non ha esitato a rivelare a Iorio l’avvio dell’indagine da parte di questo ufficio, informandolo al contempo del contenuto di alcune annotazioni di servizio redatte dal suo stesso uficio». Il rinvio a giudizio avvenne pochi giorni dopo l’arresto del boss Zagaria. Ma Pisani da quelle accuse è stato completamente scagionato e assolto con formula piena in tutti i gradi di giudizio.
Funzionario Vittorio Pisani, 56 anni, è un superpoliziotto, rimasto nel cuore degli agenti che nel corso del tempo hanno lavorato con lui. È stato funzionario responsabile di diverse sezioni della Squadra mobile di Napoli dal 1990 al 1999
Il giorno in cui Zagaria fu finalmente catturato dopo 16 anni di latitanza il funzionario era sottoposto alla misura cautelare del divieto di dimora in provincia di Napoli: anche per questo motivo l’operazione fu clamorosa. Quando il capoclan fu stanato dal suo bunker sotterraneo di Casapesenna e portato nella Questura di Caserta, i suoi uomini intonarono spontaneamente un coro di solidarietà scandendo il suo nome: Vittorio, Vittorio. Per l’arresto del capo clan dei casalesi, Pisani è stato promosso per merito straordinario alla qualifica di dirigente superiore. È stato direttore del Servizio immigrazione della Polizia e poi capo dell’Aisi. Alla cattura dei boss Iovine e Zagaria, Rai 1 ha dedicato la fiction Sotto copertura in cui il neo capo della Polizia è stato interpretato dall’attore Claudio Gioè nel ruolo di Michele Romano.
Nel 2009 Pisani, all’epoca capo della squadra mobile di Napoli, rilasciò un’intervista al magazine del Corriere della Sera, in cui spiegava di non condividere la decisione di concedere la scorta a Roberto Saviano, autore di Gomorra, libro dato alle stampe tre anni prima. «Demmo parere negativo. Tantissime persone impegnate contro i clan restano senza difesa», disse tra l’altro il poliziotto suscitando un vespaio.
L’indagine Fu coinvolto 12 anni fa nel presunto riciclaggio dei soldi della camorra Assolto in tutti i giudizi