Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Processione ridotta, Spinillo sotto attacco «Contro il vescovo parole inaccettabili»
Aversa, la solidarietà di Bonavitacola, dopo il manifesto dei portantini
C’è un sentimento di solidarietà sempre più ampio a difesa del vescovo Angelo Spinillo,a capo della diocesi di Aversa. Anche la Regione è scesa in campo per bocca del suo vicepresidente Fulvio Bonavitacola. «Desidero esprimere la mia solidarietà al vescovo di Aversa per le frasi che gli sono state rivolte a proposito della processione annuale della Madonna di Casaluce. Al di là del fatto specifico oggetto di contestazione, il tono usato dal comitato dei portantini è davvero inaccettabile». Bonavitacola fa riferimento a un manifesto, firmato dal Comitato dei portantini Maria Santissima di Casaluce» nei confronti del vescovo per aver «limitato a soli tre giorni» la processione annuale per la Madonna di Casaluce ad Aversa, che nella storia ha sempre avuto una durata ben superiore.
«L’offesa nei confronti di monsignor Spinillo — sottolinea Bonavitacola — e gli apprezzamenti negativi sulla sua opera pastorale non possono avere alcuna giustificazione. Questo linguaggio va decisamente condannato e respinto per evitare superficiali sottovalutazioni ed equivoche tolleranze. A monsignore Spinillo, invece, vogliamo rivolgere un attestato di vicinanza e stima». Ma cosa dice questo manifesto che ha il sapore della minaccia? Rivolgendosi a Spinillo, il comitato scrive: «Vedete di non rimanere nella storia di Aversa, che vanta da secoli la devozione della Celeste Patrona, per quello che l’ha fatta sparire, così poi vi dovete solo vergognare... La stima per voi... ormai è dubbia...l a Vergine illumini le sue decisioni, che è meglio», prosegue il manifesto che parla di «scelte scellerate» e dell’idea di lanciare una petizione contro la decisione del vescovo.
Ma l’iniziativa del comitato ha da subito trovato voci contrarie, a cominciare da quella di don Maurizio Patriciello, parroco di Caivano. «Mai e poi mai — scrive — si può condividere il tono minaccioso e volgare di questo manifesto. Mai e poi mai il dialogo — onesto, civile, educato, rispettoso — deve cedere alla tentazione dell’intimidazione. Questo scritto, da rigettare senza se e senza ma, rasenta il parlare camorristico di cui il nostro popolo è stanco e nauseato». Poi il sacerdote ha aggiunto: «Vicinanza, solidarietà, affetto, obbedienza incondizionata al nostro vescovo. Spero che chi di competenza possa indagare per individuare e denunciare i responsabili. La diocesi di Aversa è disponibile al dialogo sereno e fecondo con tutti, ma non si lascia impaurire da nessuno.