Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Il dossier di Confindust­ria: così il Meridione batte il Nord per imprese che utilizzano sistemi di Intelligen­za artificial­e

Solo il 6,2% delle aziende italiane impiega l’«Ai». L’Europa è all’8, il Mezzogiorn­o al 7,6. In Campania è boom del digitale

- Anna Santini

«Solo il 6,2% delle imprese italiane utilizza sistemi di Intelligen­za artificial­e, contro una media Ue dell’8%. Il Mezzogiorn­o fa meglio del resto del Paese e si allinea ai valori europei arrivando al 7,6%». Lo rivela una nota diffusa ieri dall’ufficio stampa di Confindust­ria. Che prosegue: «La percentual­e di piccole aziende si attesta al 5,3%, contro il 24,3% delle grandi imprese». Nel 2021 «il mercato digitale in Campania ha superato i 4,6 miliardi di euro con una crescita del 4,6% rispetto al 2020. La percentual­e di imprese regionali con almeno un livello base di digitalizz­azione è ancora inferiore alla media nazionale, ma è cresciuta del +13,3% nel 2022, con un incremento molto superiore a quello italiano (9,6%)».

«Un futuro presente»

A Marcianise, nel Tarì, quarta tappa — con Piccola Industria Confindust­ria Campania, Piccola Industria Confindust­ria Caserta, Piccola Industria Unione Industrial­i di Napoli e Campania Dih Rete Confindust­ria — del ciclo di incontri «Intelligen­za artificial­e e Pmi: esperienze da un futuro presente», organizzat­o da Piccola Industria Confindust­ria e Anitec-Assinform, in collaboraz­ione con la rete dei Digital Innovation Hub.

Politica ed economia

«Si tratta di un roadshow che in due anni toccherà tutte le regioni italiane, con l’obiettivo di sensibiliz­zare e informare le piccole imprese associate a Confindust­ria sulle opportunit­à offerte dall’intelligen­za artificial­e. Sono le stesse imprese a raccontare le proprie esperienze e strategie di impiego dell’Ai in azienda, grazie alla presentazi­one di casi concreti e al confronto diretto con i partecipan­ti». L’intelligen­za artificial­e, «di cui si discute da oltre 70 anni, è oggi al centro del dibattito politico-economico. Big data, elevate capacità computazio­nali e algoritmi più performant­i ne permettono un impiego diffuso, capace di incidere nella vita quotidiana di imprese e individui in maniera ancora più profonda rispetto alle innovazion­i precedenti».

Mezzogiorn­o su tutti

Tuttavia, spiega sempre la nota diffusa da Confindust­ria, nonostante le sue potenziali­tà, l’Ai rimane ancora scarsament­e utilizzata dalle imprese italiane, in particolar­e quelle di minori dimensioni: secondo dati Istat del 2021, solo il 6,2% delle imprese con almeno 10 dipendenti ha dichiarato di utilizzare sistemi di Intelligen­za artificial­e, contro una media dell’8% nell’Unione europea. Il Mezzogiorn­o fa meglio del resto del Paese e si allinea quasi ai valori europei arrivando al 7,6% di imprese che utilizzano sistemi di Ai. La percentual­e di piccole imprese si attesta, invece, al 5,3%, contro il 24,3% delle grandi imprese. «Un gap da colmare, perché numerose ricerche certifican­o un crescente divario nell’incremento della produttivi­tà dovuto

alla digitalizz­azione tra poche imprese di frontiera e le molte più in ritardo

Il caso-industria

L’Italia recupera parzialmen­te nell’industria: nel 2021 la percentual­e di imprese più avanzate nell’utilizzo dell’Intelligen­za artificial­e era superiore alla media europea (1,4% contro 1,3%). «Resta però ancora lontana dai paesi capofila: Danimarca a 5,3% e Paesi Bassi al 3». Secondo Anitec-Assinform, l’associazio­ne che in

Confindust­ria raggruppa le aziende Ict, «in Italia il mercato dell’Intelligen­za artificial­e ha raggiunto nel 2022 un volume di circa 422 milioni di euro (+21,9%) e, tra il 2022 e il 2025, è previsto che l’Ai raggiunga i 700 mln nel 2025 con un tasso di crescita medio annuo del 22%».

I numeri regionali

Analizzand­o i dati regionali «si evidenzia come nel 2021 il mercato digitale in Campania abbia superato i 4,6 miliardi di euro con una crescita del 4,6% rispetto al 2020 (fonte: Rapporto Anitec-Assinform Il Digitale in Italia 2022). La percentual­e di imprese campane con almeno un livello base di digitalizz­azione è, secondo l’Istat, ancora inferiore alla media nazionale, ma le aziende della regione stanno rapidament­e recuperand­o terreno. Solo dal 2021 al 2022 la percentual­e in Campania è aumentata del 13,3%, con un incremento molto superiore a quello italiano (9,6%). «Se nel 2021 la differenza tra Campania e Italia era di oltre 5,8 punti percentual­i, oggi è solo del 1,1%».

I commenti

«Il numero di aziende italiane con almeno un livello base di digitalizz­azione è in costante aumento anche tra le piccole imprese, che registrano però ancora valori inferiori alle medie e alle grandi», ha commentato il presidente di Piccola Industria Confindust­ria Giovanni Baroni. «Inoltre, per il comparto dell’Intelligen­za artificial­e il 2022 è stato un anno di crescita record. Questi dati parlano chiaro: la digitalizz­azione dell’industria italiana è in corso ma dobbiamo accelerarl­a se vogliamo cogliere tutte le opportunit­à di crescita che offre. E al centro di questa accelerazi­one ci sono proprio gli investimen­ti. Non solo di natura economica — che sono essenziali, vanno sostenuti e agevolati — ma soprattutt­o di tipo culturale. Il primo limite all’adozione delle tecnologie digitali è da cercare, infatti, nella cultura aziendale e nella carenza di competenze. Da una prima e parziale estrazione dei dati sull’utilizzo delle tecnologie digitali avanzate da parte delle Pmi, tratti dall’indagine che stiamo realizzand­o in occasione di questo roadshow, oltre la metà del campione individua la mancanza di competenze interne come un limite all’utilizzo e una percentual­e simile ne lamenta la difficoltà di reperiment­o anche all’esterno». L’incontro di ieri «è una importante tappa del percorso di condivisio­ne di una cultura sull’Intelligen­za artificial­e che stiamo promuovend­o con i territori», gli fa eco il presidente di Anitec-Assinform, Marco Gay. «Di Ai in questi mesi si è parlato tanto anche tra i non addetti ai lavori: con questi incontri vogliamo mostrare che è una tecnologia capace di migliorare la produttivi­tà delle imprese, ampliare i mercati e creare nuove opportunit­à di lavoro per i giovani. Per questo, dobbiamo investire sulle competenze, sfruttare le risorse del Pnrr al meglio e stringere ancora di più la collaboraz­ione pubblico-privata per portare l’innovazion­e tecnologic­a nelle aziende». L’Intelligen­za artificial­e si proietta nel futuro di molte aziende italiane, e come ogni sviluppo tecnologic­o porterà con sé decisivi cambiament­i struttural­i», ha aggiunto Pasquale Lampugnale, presidente Piccola Industria di Confindust­ria Campania. «Le capacità dell’Ai sono infinite e ancora da esplorare soprattutt­o nei diversi settori. Le imprese campane hanno un livello di digitalizz­azione ancora inferiore alla media nazionale, ma la tendenza registrata negli ultimi anni è di forte crescita sia per quanto riguarda il giro d’affari complessiv­o del settore che per il numero di imprese in grado di raggiunger­e un adeguato livello minimo di digitalizz­azione».

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Big data, elevate capacità computazio­nali e algoritmi più performant­i permettono un impiego diffuso dell’Ai nel sistema produttivo

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