Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Addio a Paliotti, raccontò Napoli dietro le quinte
L’ultima apparizione in pubblico di Vittorio Paliotti è stata nel dicembre del 2017 all’Emeroteca Tucci in occasione della presentazione del suo libro forse più tormentato, in cui ancora, quasi novantenne, illustra i fantasmi del passato, dell’adolescenza. «Il dolore proibito», edito dalla stessa Emeroteca in cui racconta la nascita della Repubblica di Salò con gli occhi di una famiglia napoletana, la sua, residente a Brescia per ragioni di lavoro, essendo il padre un ispettore delle Poste. E Vittorio «avanguardista» tredicenne veniva impiegato a riCinquanta. muovere le macerie dopo i bombardamenti e ricomporre i cadaveri straziati delle vittime mettendoli sulle barelle.
Vittorio Paliotti, classe 1930, e «fine dicitore» avrebbe detto Totò, se n’è andato in una domenica di maggio, mese caro, prediletto dalla Napoli che amava, come quella delle canzoni classiche su cui ha scritto un libro insuperabile pieno di aneddoti e curiosità. Paliotti era giornalista di razza ma il suo sogno era quello di raccontare storie, soprattutto dei protagonisti della sua Napoli che egli andava ricostruendo cercando documenti e parlando con testimoni. Ha raccontato ad esempio Caruso che iniziò cantando e chiedendo offerte nelle strade, oppure l’ascesa dei Fratelli Mele, commercianti sì, ma che seppero inventarsi i primi manifesti a colori e farli diventare un’arte. E ancora l’epopea delle famiglie teatrali, oppure il grande talento di Antonio Cardarelli, medico a cui bastava uno sguardo per stilare una diagnosi precisa. Oppure Alberto Della Valle, vomerese disegnatore di Salgari che prendeva a modello i suoi parenti per illustrare la tigre della Malesia o la perla di Labuan, morto suicida come il grande Emilio. E anche la vita di Vittorio Paliotti è una storia da raccontare, iniziando proprio dallo strazio di Salò fino al tentativo di sfondare nel giornalismo con l’arrivo a Milano negli anni Tra i primi incarichi collaborò al settimanale «Candido» diretto da Giovannino Guareschi. Ha poi scritto tra gli anni ‘60 e ‘70 sui settimanali «Oggi», «Epoca» e «Gente», di cui è stato inviato speciale. Conduttore di rubriche della Rai e collaboratore de «Il Mattino».
Studioso delle vicende e dei protagonisti della storia di Napoli, Paliotti è autore del libro «La camorra» (Bietti, 1973) da cui è stato tratto nel 1978 lo sceneggiato televisivo «Storie della camorra», interpretato fra gli altri da Massimo Ranieri, Luigi Vannucchi, Renzo Palmer e Mariano Rigillo. A questo lavoro è poi seguito «Storia della camorra. Dal `500 ai nostri giorni» (Newton Compton, 1993). Sette i romanzi e tantissimi i saggi andando a spulciare tra le vicende più segrete della sua Napoli. Collezionista, invidiabile la sua raccolta di Sandokan prime edizioni.