Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Personaggi» in cerca di giovani attori
«Il primo pensiero è che questo sia un testo concepito per sorprendere e spiazzare. Quindi bisogna trovare un modo per far sì che continui a farlo». Il regista e attore Valerio Binasco introduce così il suo allestimento di «Sei personaggi in cerca d’autore», che da stasera e fino al 28 maggio sarà in scena al Bellini. Ed è vero, perché al di là delle iniziali intenzioni iconoclastiche, questo testo è diventato col tempo il manifesto di Luigi Pirandello al punto di trasformarsi in un classico riproposto con fedeltà all’impianto originario. Che di fatto, però, mostra sempre più le rughe di un secolo e più di storia e di contraddizioni non risolte. «Questa non deve essere una scusa per farne un pezzo museale sui vizi del teatro d’altri tempi – aggiunge Binasco -, un dramma tra chi filosofeggia e chi cerca di raccapezzarsi senza capire niente di ciò che sostiene il suo interlocutore». Quindi in tempi di crisi dell’identità teatrale, soprattutto in relazione alle nuove generazioni, che operazione condurre su «I personaggi»? Come rivitalizzare l’idea di sei figure dannate come anime dantesche a ricercare una loro rappresentabilità? E come riscattare l’insensatezza di attori stupiti dall’arrivo dei loro alter ego scenici? «Per me il plot principale conclude il regista piemontese -, la crisi di una compagnia, è importante. Una crisi incarnata nel RegistaDirettore. Lui è il medium e i giovani attori non sono per noi i citrulli incapaci di Pirandello, annoiati e in ritardo, senza alcun interesse per quel che fanno. La nostra compagnia è fatta con i ragazzi della Scuola dello Stabile torinese, che con il loro entusiasmo e la loro ingenuità sono invece attenti e sensibili». Accanto a loro Sara Bertelà, Giovanni Drago, Giordana Faggiano, Jurij Ferrini e lo stesso Binasco.