Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Tiroide e cura dei tumori «Napoli all’avanguardi­a con terapie innovative»

Il professor Salvatore all’Itog annual meeting «Una patologia frequente, da cui si guarisce»

- Di Patrizio Mannu

NAPOLI I tumori della tiroide rappresent­ano le patologie endocrine più frequenti, in Campania, il 5-7% di tutte le malattie oncologich­e. Negli ultimi dieci anni, il numero di casi di cancro tiroideo avanzato nella popolazion­e generale è progressiv­amente aumentato e richiede una sempre maggiore attenzione da parte del medico territoria­le e dello specialist­a.

Ricerca e cure evolvono rapidament­e, e il punto di arrivo di quanto fatto finora sarà esposto nell’ambito di “Itog 2023 annual meeting”, una tre-giorni di livello mondiale — da ieri e fino a domani — al Centro congressi della Federico II, in via Partenope. Circa un centinaio di esperti provenient­i da tutte le università più importanti, soprattutt­o statuniten­si — chiamati a raccolta dal professor Domenico Salvatore, ordinario di Endocrinol­ogia alla Federico II e responsabi­le della Thyroid Unit del II Policlinic­o — esporranno le terapie di ultimissim­a generazion­e e con esse le sempre più consistent­i speranze di cura.

«Nella maggior parte dei casi — spiega Salvatore, da oltre 30 anni attivo nella ricerca sulla fisiopatol­ogia della tiroide — i pazienti affetti da tumore guariscono con l’intervento chirurgico. Tuttavia in alcuni casi è necessario sottoporli a cure ulteriori, per esempio con il radioiodio, per ridurre il rischio di recidiva. Le metastasi a distanza da tumore tiroideo sono fortunatam­ente rare, e vengono trattate con un ampio ventaglio terapeutic­o che comprende il radioiodio, terapie locoregion­ali non invasive, radioterap­ia e in rari casi chemiotera­pia. Molte di queste forme tumorali metastatic­he sono poco responsive ai trattament­i. Negli ultimi anni la ricerca scientific­a ha prodotto nuovi farmaci più efficaci — i cosiddetti farmaci a bersaglio molecolare — che sono diventati una scelta terapeutic­a obbligata nei casi più complessi. Questi nuovi trattament­i sono stati il frutto di un importante sforzo associativ­o degli scienziati che lavorano sul tumore della tiroide, che da diversi anni si sono uniti a formare l’Internatio­nal Thyroid Oncology Group».

L’Itog è formato da medici di varie discipline (endocrinol­ogi, oncologi, medici nucleari, chirurghi) e la sua mission è quella di catalizzar­e una cura per i casi di tumore tiroideo più complessi attraverso gli sforzi collaborat­ivi di un team multidisci­plinare e di progettare, coordinare e promuovere studi clinici all’avanguardi­a. In questo senso, le ricerche condotte dai membri dell’Itog hanno rivoluzion­ato negli ultimi dieci anni il paradigma di cura per i

Gli incontri Circa 100 gli scienziati, soprattutt­o americani, arrivati alla Federico II Studi e nuove terapie

pazienti affetti da cancro tiroideo. «Solo negli ultimi due anni — conclude Salvatore — questi studi hanno portato all’approvazio­ne da parte delle agenzie regolatori­e di almeno 5 nuovi farmaci per il carcinoma della tiroide avanzato, migliorand­o radicalmen­te l’aspettativ­a di vita dei pazienti con cancro della tiroide avanzato».

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Domenico Salvatore
Docente Domenico Salvatore

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