Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Tiroide e cura dei tumori «Napoli all’avanguardia con terapie innovative»
Il professor Salvatore all’Itog annual meeting «Una patologia frequente, da cui si guarisce»
NAPOLI I tumori della tiroide rappresentano le patologie endocrine più frequenti, in Campania, il 5-7% di tutte le malattie oncologiche. Negli ultimi dieci anni, il numero di casi di cancro tiroideo avanzato nella popolazione generale è progressivamente aumentato e richiede una sempre maggiore attenzione da parte del medico territoriale e dello specialista.
Ricerca e cure evolvono rapidamente, e il punto di arrivo di quanto fatto finora sarà esposto nell’ambito di “Itog 2023 annual meeting”, una tre-giorni di livello mondiale — da ieri e fino a domani — al Centro congressi della Federico II, in via Partenope. Circa un centinaio di esperti provenienti da tutte le università più importanti, soprattutto statunitensi — chiamati a raccolta dal professor Domenico Salvatore, ordinario di Endocrinologia alla Federico II e responsabile della Thyroid Unit del II Policlinico — esporranno le terapie di ultimissima generazione e con esse le sempre più consistenti speranze di cura.
«Nella maggior parte dei casi — spiega Salvatore, da oltre 30 anni attivo nella ricerca sulla fisiopatologia della tiroide — i pazienti affetti da tumore guariscono con l’intervento chirurgico. Tuttavia in alcuni casi è necessario sottoporli a cure ulteriori, per esempio con il radioiodio, per ridurre il rischio di recidiva. Le metastasi a distanza da tumore tiroideo sono fortunatamente rare, e vengono trattate con un ampio ventaglio terapeutico che comprende il radioiodio, terapie locoregionali non invasive, radioterapia e in rari casi chemioterapia. Molte di queste forme tumorali metastatiche sono poco responsive ai trattamenti. Negli ultimi anni la ricerca scientifica ha prodotto nuovi farmaci più efficaci — i cosiddetti farmaci a bersaglio molecolare — che sono diventati una scelta terapeutica obbligata nei casi più complessi. Questi nuovi trattamenti sono stati il frutto di un importante sforzo associativo degli scienziati che lavorano sul tumore della tiroide, che da diversi anni si sono uniti a formare l’International Thyroid Oncology Group».
L’Itog è formato da medici di varie discipline (endocrinologi, oncologi, medici nucleari, chirurghi) e la sua mission è quella di catalizzare una cura per i casi di tumore tiroideo più complessi attraverso gli sforzi collaborativi di un team multidisciplinare e di progettare, coordinare e promuovere studi clinici all’avanguardia. In questo senso, le ricerche condotte dai membri dell’Itog hanno rivoluzionato negli ultimi dieci anni il paradigma di cura per i
Gli incontri Circa 100 gli scienziati, soprattutto americani, arrivati alla Federico II Studi e nuove terapie
pazienti affetti da cancro tiroideo. «Solo negli ultimi due anni — conclude Salvatore — questi studi hanno portato all’approvazione da parte delle agenzie regolatorie di almeno 5 nuovi farmaci per il carcinoma della tiroide avanzato, migliorando radicalmente l’aspettativa di vita dei pazienti con cancro della tiroide avanzato».