Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Compostaggio, il Comune ci riprova Un nuovo bando per l’impianto a est
Nel frattempo aumenta del 20% la Tari. L’assessore Baretta: «È ferma da due anni»
NAPOLI Il Comune ci riprova. E, tramite Asia, l’azienda che gestisce l’igiene urbana in città, bandisce nuovamente la gara per «la progettazione esecutiva e costruzione dell’impianto di compostaggio con recupero di biometano da realizzare nel quartiere Ponticelli», zona orientale della città.
Il nuovo bando, però, vede un valore di partenza più alto rispetto al precedente - andato deserto perché i costi delle materie prime sono lievitati raggiungendo stavolta l’offerta base di 35.610.457 euro. Tutti i fondi per il bando sono della Regione Campania, a cui spetta questo tipo di finanziamento. Il bando resta aperto per un mese, fino al 15 giugno.
«Con questa procedura di gara pubblicata — ha commentato l’assessore Vincenzo Santagada, che ha ereditato da Paolo Mancuso la delega all’Ambiente — si costruisce il primo impianto di compostaggio con recupero di biometano nell’area di Napoli Est-Ponticelli, in via De Roberto». «È indispensabile — dice l’assessore che sta lavorando a questo dossier da diverso tempo — a completare la seconda parte del ciclo integrato dei rifiuti che con grande sacrificio i cittadini separano nelle proprie case. L’impianto consentirà il tratenergetici tamento e la valorizzazione dei rifiuti organici derivanti dalla raccolta differenziata cittadina, per una capacità di trentamila tonnellate l’anno. Il processo utilizzato è completamente biologico e consente di recuperare sia biometano che il compost, sostanza organica da immettere nella filiera agronomica. Il risparmio ottenuto dal recupero attraverso il nuovo impianto consentirà di ridurre fortemente le spese attualmente sostenute e ciò può consentire di ridurre in futuro la tariffa Tari, applicando la strategia indicata dal sindaco Gaetano Manfredi».
Se i tempi di bando e lavori verranno rispettati, il nuovo impianto di compostaggio sarà grande settantaduemila metri quadri. Farà compostaggio con recupero di biometano. Il via al bando porterà alla costruzione che, dall’assegnazione dei lavori, viene valutato in due anni dalla firma del contratto e quindi l’impianto di compostaggio a Napoli sarà pronto nel 2026.
Intanto che tutto ciò si verifichi, la beffa: il Comune di Napoli si accinge infatti ad aumentare la Tari, la tassa sui rifiuti, addirittura del 20 per cento, sostenendo con l’assessore al Bilancio, Pier Paolo Baretta che «la tassa non cresce dal 2019» — come se fosse un automatismo incrementare le tasse, soprattutto in presenza di percentuali di differenziata sempre non all’altezza di altre grandi città italiane, — e che «i costi sono aumentati e che quindi occorra coprirli tutti con la tassa», sempre Baretta lo afferma. Il tutto, però, prima di aver cominciato a vedere i risultati dell’annunciata lotta serrata all’evasione, in presenza di circa il 50 per cento «di evasione della tassa sui rifiuti», come sostenuto sempre dall’assessore che annuncerà l’incremento in occasione dell’approvazione del voto sul documento contabile 2023, entro fine mese. Anche se allo stato sta studiando, solo per chi è in regola con i pagamenti e con l’anagrafe dei residenti, e comunque solo per le famiglie e non per le attività commerciali, una compensazione sotto forma di bonus energetico sulla quarta rata, che si paga ad inizio del 2024. E solo per il 2024, a quanto pare. Il bonus, secondo quanto dichiarato da Baretta, coprirebbe per intero l’aumento.
Tornando all’impianto che dovrebbe nascere a Ponticelli, l’amministratore unico di Asia, Domenico Ruggiero, evidenzia che «sarà all’avanguardia in termini di produzione di biometano e compost di qualità, senza creare alcun disagio alla città ma dando solo benefici. Sarà il punto di svolta del nuovo ciclo di Asia Napoli su cui lavoriamo, una strada netta indicata dal Comune di Napoli e dalla Regione Campania. Inoltre Asia si impegna a realizzare una stazione di rifornimento di metano in modo da far circolare i mezzi della raccolta con il biometano prodotto dai rifiuti raccolti una vera economia circolare a km 0».
Nella struttura Saranno trattati rifiuti organici per una capacità di trentamila tonnellate l’anno