Corriere del Mezzogiorno (Campania)
San Carlo, «è sciopero» Ma Manfredi prova a mediare in extremis
Dal Teatro: confermato lo spettacolo di stasera
The show must go on, nonostante tutto. Dalla direzione generale del Teatro di San Carlo dichiarano che lo spettacolo in cartellone si farà, sebbene le Rsu dei lavoratori abbiano indetto uno sciopero a partire dalle 16.15 di oggi, dopo aver proclamato lo stato di agitazione, a seguito di un incontro con la direzione del teatro giovedì scorso.
«Nonostante l’approvazione del Bilancio di qualche giorno fa, e le rassicurazioni avute dal Sovrintendente e dalla Fondazione, veniamo informati della difficoltà a sostenere gli impegni presi». In sostanza, il San Carlo non ha messo a Bilancio l’accordo integrativo così — spiegano dal sindacato — come da intese prese in via informale con i rappresentanti dei lavoratori, e ha rimandato a giugno la decisione per via della sostenibilità economica. Un scelta che non sta bene alle Rsu, soprattutto in vista del cambio di guardia alla sovrintendenza del teatro forzatamente anticipato dal Governo.
«Tutto ciò è paradossale — si legge in una nota — e come sempre scarica sulle spalle dei lavoratori, che hanno assistito in questo periodo agli aumenti degli stipendi della classe dirigente e della gestione». «La questione interna è soprattutto legata all’integrativo — conferma Gianluca Daniele, segretario generale della Slc Cgil che rappresenta anche i lavoratori dello spettacolo —. C’era stato l’impegno di integrazione al Bilancio di circa un milione di euro e non è stato ancora mantenuto. È chiaro che la situazione generale non aiuta: dal primo giugno il San Carlo sarà, di fatto, senza sovrintendente, come potrà esserci stabilità contrattuale? Lo sciopero era annunciato dallo stato di agitazione — prosegue il sindacalista —. Riconosciamo a Lissner l’impegno profuso per la stabilizzazione dei precari e per chiudere in tempi record i lavori di ristrutturazione però le polemiche non aiutano. Stiamo parlando di un simbolo della città che è continuamente sotto i riflettori per un clima politico di incertezza totale». E ancora: «La proclamazione dello sciopero non si poteva evitare perché la trattativa è arrivata a un punto di rottura. Ora si valuterà se ci sono le condizioni per ripartire. In una situazione come quella attuale perdere pezzi di salario è particolarmente doloroso».
Ore di tensione, dunque, mentre dal San Carlo fanno sapere che lo spettacolo si terrà ugualmente anche se non dovessero esserci gli orchestrali. Sul palco del Massimo si attendono due primedonne della lirica: Pretty Yende, soprano sudafricano reduce dall’esibizione alla cerimonia di incoronazione di re Carlo III e regina, che dovrebbe esibirsi in un recital alle 19 insieme con l’americana Nadine Sierra. Entrambe star del belcanto già note al pubblico napoletano, giacché Yende era stata la prima artista a inaugurare il teatro dopo i lavori di restauro lo scorso aprile, mentre Sierra ha vestito i panni di Gilda nel Rigoletto che per i lavori era stato spostato al Politeama, a gennaio. La scaletta è in due tempi per quasi due ore: l’ouverture dalle Nozze di Figaro di Mozart di sola musica deve introdurre una prima sezione dedicata all’opera italiana da Rossini, Donizetti e Bellini fino a Verdi, per proseguire con musiche europee con Nicolai e Delibes, Léhar e Offenbach e chiudersi con Napoli omaggiata da
‘O sole mio e l’America con le musiche di West side story di Leonard Bernstein.
Come si fa senza orchestra? I lavoratori si sono detti disponibili al dialogo, mentre il sindaco Manfredi ieri sera ha fatto sapere che sta seguendo in prima persona la questione e li incontrerà nuovamente per rassicurarli e tentare una mediazione in extremis.
Gianluca Daniele (Slc)
Si scarica sempre tutto sulle spalle dei lavoratori Senza sovrintendente non ci sarà stabilità