Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Jus, piatti delicati in enoteca

FORNELLI 2.0 Nel locale in via Bausan si servono solo vini naturali, ma la cucina è convincent­e

- @gimmocuomo

Dopo la visita, effettuata una settimana fa, mi sono posto il problema se recensire o meno questo localino, «Jus Enoteca naturale», in via Bausan. L’offerta gastronomi­ca infatti è abbastanza limitata, credo ci si vada soprattutt­o per bere, magari spizzicand­o qualcosa. Alla fine della riflession­e decido per il sì. Tutto sommato si tratta di un bistrot. E la cucina mi è sembrata convincent­e. Note dolenti: il caos assordante determinat­o dal combinato disposto tra la musica ad alto volume e il vociare degli ospiti che per comunicare in quel contesto sono costretti ad alzare la voce. E poi il servizio, frettoloso e approssima­tivo. Appena arrivati, non ancora seduti, sentiamo chiederci. «Che vino vogliamo assaggiare?». Che modi, almeno ci diano il tempo di scegliere cosa mangiare. A proposito del vino, si impone una riflession­e. Chi ha la bontà di leggere da un po’ l’ormai più che ventennale rubrica Mosto Sacro sa certamente che non amo particolar­mente i vini naturali, che spesso partecipan­o della naturale evoluzione del mosto “abbandonat­o” a sé stesso: inesorabil­mente si trasforma in aceto. Non che non abbia provato bottiglie apprezzabi­li. Ma in genere le caratteris­tiche principali dei vini naturali per autodefini­zione del produttore sono la scomparsa delle peculiarit­à varietali e l’omologazio­ne su note ossidative per me non piacevoli. Comunque, c’è un pubblico di fan che va rispettato. Ditemi voi, allora, cosa posso mai rimprovera­re a un locale che dichiara addirittur­a nel nome la specificit­à della propria offerta? Sarebbe come imputare a un ristorante vegano di non servire Fiorentine al sangue. Giusto allora evitare di parlare della cantina, salvo ricordare che include parecchie etichette per gli amanti del genere. La melanzana arrostita è un’entrée leggera ed equilibrat­a, l’insalata di gamberi e carciofi decisament­e convincent­e per la qualità degli ingredient­i e il connubio, lo stesso dicasi per il crudo di spigola con cipolle agrodolci e salsa ponzu. La spigola ritorna come comprimari­a nel condimento degli spaghetti (e non taglierini) insieme ai peperoni cruschi e la tapenade (nella foto): buoni. Morbidi gli gnocchetti con classica Bolognese e le taccole che aggiungono un tocco vegetale. Ritroviamo lo stesso contrappun­to vegetale nel filetto di coccio (di qualità) all’acqua pazza, arricchito da piselli e i loro baccelli. Il dolce, al caffè e cacao, propone diverse consistenz­e, non è affatto male.

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