Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Maschio Angioino, via libera del ministro ai fondi per il restauro
Il titolare del dicastero di via del Collegio Romano: «Adesso dal Comune aspetto una richiesta specifica»
NAPOLI Delle condizioni del Maschio Angioino, e della necessità di fondi per poter rilanciare quello che è il simbolo dell’amministrazione comunale e della città, il sindaco Gaetano Manfredi ne aveva parlato con il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, nelle scorse settimane. Invito che il ministro ha raccolto: «Nei grandi progetti finanziati dal MiC — ha detto Sangiuliano — includeremo, come mi è stato chiesto dal sindaco di Napoli, il restauro del Maschio Angioino, che dopo gli interventi fatti anni fa si è un po’ degradato».
L’annuncio arriva nel corso della lectio magistralis «Cultura di massa e politica culturale» che il responsabile del dicastero della Cultura ha tenuto nell’Aula Pessina del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. «
Il Maschio Angioino è un simbolo di Napoli», le parole di Sangiuliano, «dopo i recuperi che furono fatti anni fa, parliamo di oltre un decennio, in una recente visita l’ho trovato un po’ degradato e son pronto ad un impegno», aggiunge il ministro al Corriere del Mezzogiorno. Che in ogni caso spiega: «Aspetto una richiesta specifica del Comune anche per capire il destino funzionale di questo sito».
Cosa occorre per il Maschio Angioino? Sono necessari, spiegano da palazzo San Giacomo, «i lavori all’arco dell’ingresso, i lavori di restauro delle sale e un ammodernamento dei sistemi di sicurezza dell’intero Castello». È sostanzialmente questo il quadro degli interventi su cui il Comune di Napoli deve intervenire. Da qui, la richiesta del sindaco al ministro, che ora attende di conoscere dettagli su lavori e costi.
«Il Maschio Angioino — sono le parole del sindaco Manfredi — rappresenta un simbolo monumentale e culturale della città, per cui abbiamo predisposto una serie di interventi strutturali finalizzati ad ammodernamento, messa in sicurezza e ampliare l’offerta a turisti e cittadini. Dopo anni di incuria e abbandono, stiamo affrontando il tema del recupero e rilancio dei siti monumentali del Comune. Per farlo è necessario un investimento da varie fonti di finanziamento».
Sempre a Napoli, ha ricordato ancora il titolare del Collegio Romano, «siamo impegnati con il progetto dell’Albergo dei Poveri dove ci sono ben 148 milioni di risorse: una massa finanziaria enorme che può consentire finalmente di creare un grande hub culturale in cui l’università di Napoli dovrà avere un ruolo da protagonista. Tra poco saranno pronti anche i lavori dei Girolamini. Riformeremo poi il Sistema Museale: i musei del Vomero — il Museo di San Martino, Castel Sant’Elmo e la Floridiana — diventeranno un Polo museale autonomo, con un suo direttore, un suo staff e una sua organizzazione». Sangiuliano sottolinea come di aver «spinto, e spingo ancora, sul Museo Archeologico Nazionale di Napoli su cui era stato avviato un buon lavoro. Il Mann ospita l’identità greco romana, la nostra storia, e tra qualche giorno inauguriamo il restauro del mosaico della battaglia di Izzo che sintetizza lo scontro tra Alessandro e i Persiani, lo scontro tra il concetto di polis, dove l’individuo è cives, destinatario di diritti e doveri, e la monarchia territoriale dove l’individuo è suddito: due concezioni del mondo e della vita che si scontrano in quel momento storico, questo mosaico è fondamentale e ci fa capire l’importanza di questi luoghi». Ed ancora: «Possiamo lavorare per costruire un immaginario positivo dell’Italia nel mondo — ha affermato il ministro —. Nei prossimi decenni aumenterà il numero di persone che vuole viaggiare e conoscere, questo è il tratto positivo della globalizzazione. Il Pil dell’Italia cresce più di Germania e Francia e grazie al turismo dobbiamo offrire al mondo la bellezza della nostra storia culturale. Anche per questo siamo impegnati con il progetto dell’Albergo dei Poveri dove si può fare un grande hub culturale in cui l’università di Napoli deve avere un ruolo da protagonista».
Il monumento
Necessari lavori all’arco d’ingresso, alle sale e ai sistemi di sicurezza del castello