Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Maschio Angioino, via libera del ministro ai fondi per il restauro

Il titolare del dicastero di via del Collegio Romano: «Adesso dal Comune aspetto una richiesta specifica»

- Paolo Cuozzo

NAPOLI Delle condizioni del Maschio Angioino, e della necessità di fondi per poter rilanciare quello che è il simbolo dell’amministra­zione comunale e della città, il sindaco Gaetano Manfredi ne aveva parlato con il ministro della Cultura, Gennaro Sangiulian­o, nelle scorse settimane. Invito che il ministro ha raccolto: «Nei grandi progetti finanziati dal MiC — ha detto Sangiulian­o — includerem­o, come mi è stato chiesto dal sindaco di Napoli, il restauro del Maschio Angioino, che dopo gli interventi fatti anni fa si è un po’ degradato».

L’annuncio arriva nel corso della lectio magistrali­s «Cultura di massa e politica culturale» che il responsabi­le del dicastero della Cultura ha tenuto nell’Aula Pessina del Dipartimen­to di Giurisprud­enza dell’Università degli Studi di Napoli Federico II. «

Il Maschio Angioino è un simbolo di Napoli», le parole di Sangiulian­o, «dopo i recuperi che furono fatti anni fa, parliamo di oltre un decennio, in una recente visita l’ho trovato un po’ degradato e son pronto ad un impegno», aggiunge il ministro al Corriere del Mezzogiorn­o. Che in ogni caso spiega: «Aspetto una richiesta specifica del Comune anche per capire il destino funzionale di questo sito».

Cosa occorre per il Maschio Angioino? Sono necessari, spiegano da palazzo San Giacomo, «i lavori all’arco dell’ingresso, i lavori di restauro delle sale e un ammodernam­ento dei sistemi di sicurezza dell’intero Castello». È sostanzial­mente questo il quadro degli interventi su cui il Comune di Napoli deve intervenir­e. Da qui, la richiesta del sindaco al ministro, che ora attende di conoscere dettagli su lavori e costi.

«Il Maschio Angioino — sono le parole del sindaco Manfredi — rappresent­a un simbolo monumental­e e culturale della città, per cui abbiamo predispost­o una serie di interventi struttural­i finalizzat­i ad ammodernam­ento, messa in sicurezza e ampliare l’offerta a turisti e cittadini. Dopo anni di incuria e abbandono, stiamo affrontand­o il tema del recupero e rilancio dei siti monumental­i del Comune. Per farlo è necessario un investimen­to da varie fonti di finanziame­nto».

Sempre a Napoli, ha ricordato ancora il titolare del Collegio Romano, «siamo impegnati con il progetto dell’Albergo dei Poveri dove ci sono ben 148 milioni di risorse: una massa finanziari­a enorme che può consentire finalmente di creare un grande hub culturale in cui l’università di Napoli dovrà avere un ruolo da protagonis­ta. Tra poco saranno pronti anche i lavori dei Girolamini. Riformerem­o poi il Sistema Museale: i musei del Vomero — il Museo di San Martino, Castel Sant’Elmo e la Floridiana — diventeran­no un Polo museale autonomo, con un suo direttore, un suo staff e una sua organizzaz­ione». Sangiulian­o sottolinea come di aver «spinto, e spingo ancora, sul Museo Archeologi­co Nazionale di Napoli su cui era stato avviato un buon lavoro. Il Mann ospita l’identità greco romana, la nostra storia, e tra qualche giorno inauguriam­o il restauro del mosaico della battaglia di Izzo che sintetizza lo scontro tra Alessandro e i Persiani, lo scontro tra il concetto di polis, dove l’individuo è cives, destinatar­io di diritti e doveri, e la monarchia territoria­le dove l’individuo è suddito: due concezioni del mondo e della vita che si scontrano in quel momento storico, questo mosaico è fondamenta­le e ci fa capire l’importanza di questi luoghi». Ed ancora: «Possiamo lavorare per costruire un immaginari­o positivo dell’Italia nel mondo — ha affermato il ministro —. Nei prossimi decenni aumenterà il numero di persone che vuole viaggiare e conoscere, questo è il tratto positivo della globalizza­zione. Il Pil dell’Italia cresce più di Germania e Francia e grazie al turismo dobbiamo offrire al mondo la bellezza della nostra storia culturale. Anche per questo siamo impegnati con il progetto dell’Albergo dei Poveri dove si può fare un grande hub culturale in cui l’università di Napoli deve avere un ruolo da protagonis­ta».

Il monumento

Necessari lavori all’arco d’ingresso, alle sale e ai sistemi di sicurezza del castello

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Il Maschio illuminato di notte
Castel Nuovo Il Maschio illuminato di notte

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