Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«Noi, gli Inti-Illimani tra Masaniello e Totò»

Il gruppo di culto stasera e domani sul palco del Bolivar tra passato e il nuovo disco «Agua» «Siamo molto legati al live del 1976, alla Festa dell’Unità di Napoli. Qui l’incontro con De Simone»

- Carmine Aymone

«Suonare in Italia e a Napoli per noi ha un fascino speciale. Napoli è la città della musica e dell’arte per eccellenza; la terra che ha dato i natali a un nostro mito, Totò; la città in cui vive il maestro Roberto De Simone; la città della nostra amata Nuova Compagnia di canto popolare. L’Italia ci ha adottati anni fa e per noi questo paese è una seconda casa». Jorge Coulón Larrañaga, chitarrist­a e maestro di strumenti a corde, con gli IntiIllima­ni dal lontano 1967, dopo essere stato a Roma per presentare il disco «Agua», realizzato con Giulio Wilson, stasera e domani, sempre con il cantautore fiorentino, sarà in concerto al Teatro Bolivar (evento firmato Nu’ Tracks). Sul palco un live anche con i brani di quest’album che contiene tredici tracce inedite cantate in italiano e in spagnolo.

Mettiamo indietro le lancette del tempo a quando, per caso, vi trovaste in Italia durante il colpo di Stato di Pinochet: stavate visitando la Cupola di San Pietro...

«Esatto, siamo nati nel 1967 all’Università Tecnica di Santiago del Cile. Il nome Inti–Illimani deriva dalla montagna Boliviana ‘Illimani’, amata dal ‘Che’. Dal 1973 al 1988, dopo il colpo di Stato di Pinochet, trovammo casa in Italia: in quegli anni siamo cresciuti molto osservando il mondo dal vostro Paese; in un certo senso siamo un gruppo italianizz­ato. L’Italia ci ha dato asilo politico. All’inizio vivevamo a Genzano, poi a Roma, dove scoprimmo i cantautori, la musica del vostro Sud, simile al nostro, e il grande Totò».

Ci fu poi l’incontro con il maestro De Simone. Come andò?

«Abbiamo avuto l’onore di esser chiamati sul finire degli anni ’80 da proprio da lui per la sua ‘Cantata per Masaniello’ che portammo in scena al Mercadante. Non solo. Abbiamo avuto la gioia di suonare anche con la Nuova Compagnia di Canto Popolare. Masaniello per noi è un simbolo di lotta».

Fu in quell’occasione che avvenne la fusione tra la musica popolare cilena, con il suo ritmo in levare, e la musica popolare napoletana, con il ritmo in battere?

«Proprio così: fu un ‘esperienza straordina­ria. Nel nostro esilio in Italia, ci sono state città che hanno segnato la nostra storia e una di questa è Napoli. E lo è per tante ragioni, a partire dall’incontro con il grande maestro che per noi è fonte di ispirazion­e. Abbiamo tanta storia in comune con voi napoletani, ci capiamo ormai anche senza parlare».

Gli Inti-Illimani a Napoli nel 1976: live memorabile alla Festa dell’Unità. Nei vostri 15 anni italiani avete tradotto molti canti di lotta e resistenza, facendoli conoscere alle nuove generazion­i del nostro paese.

«Quello del 1976 fu un concerto cui siamo ancora molto legati. Fu uno snodo per certi versi. La lotta era ed è il tema centrale. Tra i tanti autori che abbiamo tradotto segnaliamo Violeta Parra e Victor Jara».

Avete esultato per lo scudetto del Napoli?

«Molto! Abbiamo tifato come dei veri e propri partenopei e siamo contenti per l’intero popolo napoletano che vive queste straordina­rie e meritatiss­ime emozioni».

Parliamo del disco «Agua».

«Ci siamo trovati con Giulio Wilson a cantare i problemi e le crisi dell’attualità. Nessun tono nostalgico. Vogliamo usare la musica per creare speranza, per trovare e scegliere strade diverse per il bene del mondo. Questo è un album di pura ‘concezione artigiana’, con gli strumenti della musica andina che incontrano la chitarra e il piano di Giulio».

La formazione attuale degli Inti–Illimani vede con Jorge Coulón Larrañaga suo fratello Marcelo Coulón, Christían González, David Azán, Camilo Lema, Daniel Cantillana, César Jara ed Efrén Viera.

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Gli Inti–Illimani: Jorge Coulón Larrañaga suo fratello Marcelo Coulón, Christían González, David Azán, Camilo Lema, Daniel Cantillana, César Jara ed Efrén Viera. A destra in ginocchio Giulio Wilson
Band Gli Inti–Illimani: Jorge Coulón Larrañaga suo fratello Marcelo Coulón, Christían González, David Azán, Camilo Lema, Daniel Cantillana, César Jara ed Efrén Viera. A destra in ginocchio Giulio Wilson

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