Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«Amavo Pino Vorrei cantare con Raiz» Antonacci

Il cantautore stasera porta il suo Palco Centrale Tour al PalaSele di Eboli La Campania nel cuore: «Mi piacciono Avitabile, De Piscopo, Senese...»

- Carmine Aymone

«Non conosco l’invidia se non in un caso: invidio gli artisti napoletani. Ne parlavo proprio ieri con il mio amico Gigi D’Alessio. Nascere con la cultura melodica partenopea nel proprio Dna, con la padronanza di questa lingua mai retorica, capace di fare suonare le parole, è un grande privilegio». Biagio Antonacci è stasera dal vivo al PalaSele di Eboli con il suo Palco Centrale Tour. Il cantautore ci tiene a ribadire il suo legame con la Campania».

Lei è stato un grande amico di Pino Daniele.

«Sono cresciuto sognando di suonare la chitarra come lui ma Pino è unico: è l’emblema della contaminaz­ione e della esplorazio­ne della cultura partenopea».

Nel cuore ha Napoli con i suoi artisti.

«Sempre. Da Enzo Avitabile, con cui ho scritto “Fatti miei”, ad altri grandi musicisti come Tullio De Piscopo e James Senese. E poi sono un grande fan di Raiz che trovo un artista incredibil­e anche come attore. Colgo l’occasione per invitarlo, non conoscendo­lo di persona, a fare qualcosa insieme».

È cresciuto nel cemento milanese di Rozzano: nascere in periferia può diventare un valore aggiunto?

«La periferia, se non ci si perde nei suoi chiaroscur­i, può essere la madre di tutti i sogni: Rozzano come Scampia. Io in periferia sognavo più forte degli altri, spinto da una voglia di riscatto. Ci sono periferie che ti stritolano nei suoi ingranaggi e quelle che permettono a un ragazzo di diventare uomo. Il mio amico Eros Ramazzotti è come me, figlio di una periferia, ha la mia stessa struttura analogica, con quella forza in più di chi viene dalla strada e dalla dura gavetta».

Con l’Inter sempre nel cuore, ha detto di essere comunque felice per lo scudetto del Napoli.

«Moltissimo. Lo ho detto da Fiorello. E mi ha telefonato il presidente De Laurentiis, dopo avermi visto, per farmi i compliment­i. Io ho risposto che di lui ho tanta stima perché è un grande imprendito­re, un grande presidente che ha portato il Napoli in vetta nella luce di Maradona scacciando­ne l’”ombra”. Il Napoli ha fatto un campionato a parte e la vittoria se l’è meritato tutto».

Il calcio resta una sua grande passione e nell’aprile del 2003 è stato tesserato proprio qui in Campania, dalla Cavese in serie D, con cui ha disputato una partita ufficiale contro il Vittoria.

«Sì, era l’11 maggio, giocai 34 minuti in campo e mi mangiai un goal, clamoroso. Ancor oggi non ci dormo».

Addirittur­a? Come l’incubo del rigore sbagliato ai mondiali Usa ’94 che ancora oggi perseguita Roberto Baggio?

«Esatto, un giocatore straordina­rio come Benedetto Mangiapane mi passò una palla che doveva esser solo messa in rete e io sbagliai a porta vuota. Avrei segnato a 39 anni in serie D e invece… Un incubo».

"Calcio che passione A maggio 2003 giocai 34 minuti con la Cavese e mi mangiai un gol Ancor oggi non ci dormo

 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy