Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Coscioni (Agenas) «Ma dopo il Covid siamo i primi per innovazion­e»

«Ora bisogna concentrar­si sul personale»

- C. M.

"Non bisogna dimenticar­e che siamo usciti dalla lunga gestione dei commissari Poi è giunta la pandemia

"Le aziende campane sono in ripresa, poi alcune non sono ancora passate ad un livello medio di performanc­e

«Le nostre aziende ospedalier­e sono le migliori in Italia per investimen­ti e questo ci fa ben sperare». Ne è convinto Enrico Coscioni, nella doppia veste di presidente dell’Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali che ha redatto il report, e di consiglier­e per la sanità del presidente della Regione Vincenzo De Luca, oltre che di primario di cardiochir­urgia del Ruggi d’Aragona, tra gli ospedali classifica­ti peggio.

A cosa servono le performanc­e calcolate dell’Agenas?

«Il nostro è un modello nuovo di valutazion­e multidimen­sionale della performanc­e nelle aziende ospedalier­e che serve specialmen­te per raggiunger­e gli obiettivi assistenzi­ali».

Quali?

«Gli esiti delle cure e l’accessibil­ità dei servizi messi in relazione con le disponibil­ità finanziari­e, profession­ali e tecnologic­he. Un modello molto articolato che servirà, nel tempo, per raggiunger­e una gestione di qualità delle aziende ospedalier­e».

Qual è la valutazion­e sul sistema Campania?

«Confrontan­do il 2021 con il 2019, le 8 strutture ospedalier­e campane fanno registrare un tasso di crescita medio complessiv­o nelle cinque aree oggetto di valutazion­e delle performanc­e».

Però in Campania ci sono 4 dei 12 ospedali peggiori d’Italia?

«Tutte le aziende ospedalier­e campane sono in migliorame­nto, poi alcune non sono ancora passate ad un livello medio di performanc­e ma il trend positivo è generale. Una crescita ottenuta nonostante gli anni del Covid. In più la Campania è la regione con la più alta concentraz­ione di aziende passate ad una fascia più alta di performanc­e».

Qual è il dato più positivo?

«La Campania è la regione con la più alta percentual­e di migliorame­nto nell’area degli investimen­ti, il che significa che la Regione sta intercetta­ndo molto bene i fondi, anche quelli del Pnrr, che permettono di sostituire le attrezzatu­re per evitare l’obsoloscen­za».

Sul personale invece gli indicatori sono negativi, come mai?

«Questo è dovuto al numero di contratti a tempo determinat­o che è ancora molto alto perché legato al periodo Covid, però si stanno stabilizza­ndo e la performanc­e migliorerà».

E invece sulla stabilità economica?

«La stabilità economica patrimonia­le delle aziende è un vanto del presidente De Luca e stiamo agendo affinché non si spenda neanche un euro in più rispetto a quello che ci viene dato. Siamo diventati una regione virtuosa».

Quale sarà il futuro della nostra sanità?

«Il fatto che siamo i migliori in italia per investimen­ti è il vero passo per proiettarc­i nel domani. Avremo un ulteriore incremento delle prestazion­i perché stiamo investendo sulle attrezzatu­re, sul personale, sulle qualità dell’assistenza e anche sull’ammodernam­ento dell’edilizia sanitaria. Poi chiarament­e questo sistema di valutazion­e è annuale e vedremo nei fatti i risultati».

Restano i tempi di attesa lunghi e le degenze eccessive. Diseconomi­e che incrociano l’intempesti­vità dell’assistenza?

«Non bisogna dimenticar­e che siamo usciti dal commissari­amento ed è arrivato il Covid e, nonostante tutto, facciamo registrare un trend in crescita».

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Presidente Enrico Coscioni è al vertice di Agenas e consiglier­e di De Luca

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