Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Bloccata la riqualificazione del pontile «fantasma» In Comune non è censito
Non si può appurare se sia abusivo o legittimo
NAPOLI «Next Opening»: l’annuncio sui teloni che avvolgono il pontile Saint Tropez, in via Caracciolo, sta lì da più di un anno e racconta di una operazione che avrebbe dovuto consentire di risanare la struttura di proprietà dell’Autorità portuale, da adibire a punto di imbarco e sbarco per i passeggeri nell’ambito della organizzazione di escursioni lungo la costa partenopea, ma non è mai partita.
Tutto inizia a gennaio 2021, quando l’Autorità portuale — anche sulla scorta di una sentenza del Tar Campania che glielo impone — mette a gara una concessione di sei anni. Il vincitore per i primi due avrebbe dovuto versare un canone irrisorio — 2.500 euro ogni dodici mesi — impegnandosi però ad effettuare i lavori di ripristino. Per ciascuno degli altri 4 anni avrebbe dovuto pagare 50.000 euro di concessione. In aggiunta, il bando prevede che il vincitore eroghi all’Autorità portuale una cauzione da 100.000 euro. La contropartita per il privato: l’utilizzo del pontile per le escursioni a pagamento nel Golfo.
A maggio 2021 è aggiudicata la gara a Lady Hawke, srl semplificata con un capitale di 2.000 euro, che brucia armatori di lungo corso come Lauro ed Aponte. Socio unico è Luana Biondi, amministratrice la madre Ernesta Musso. Due anni più tardi il pontile è ancora un ammasso di ferro arrugginito e cadente e c’è chi mette in dubbio la serietà del concessionario, anche in considerazione della esiguità del capitale sociale. Lady Hawke, però, racconta un’altra storia. «La nostra prima richiesta al Comune di permesso ad iniziare i lavori — dice Francesco Migliarotti, l’avvocato che patrocina il concessionario — fu bocciata a dicembre 2022 perché priva dei documenti idonei a dimostrare che il pontile sia stato realizzato lecitamente alcuni decenni fa, che non sia abusivo». La struttura nacque su iniziativa privata e, dopo un sequestro giudiziario, passò nelle competenze del Porto. Prosegue: «La società ha chiesto integrazioni all’Autorità portuale e le ha ricevute il 15 febbraio 2023. Sette giorni più tardi ha presentato una seconda istanza al Comune. È in attesa delle determinazioni dell’Ente».
Le integrazioni — è il timore del legale — potrebbero non bastare a dimostrare che quel pontile è legittimo. A complicare la faccenda è sopravvenuta la circostanza che nella concessione rilasciata a maggio 2021 a Lady Hawke non era consentito l’ormeggio dei natanti al Saint Tropez. La società ha presentato ricorso al Tar, perché sostiene che esso era invece previsto dal bando e che sarebbe troppo oneroso pagare due posti barca in un molo della zona per ricoverare le imbarcazioni quando non saranno in navigazione con i turisti a bordo. Su questo punto ci sarebbe stato un ripensamento dell’Autorità portuale che avrebbe modificato la concessione. C’è poi il problema dell’accesso al pontile.
«Il cancelletto — sostiene il privato — che è stato realizzato tempo fa da qualcuno sulla ringhiera di via Caracciolo non è idoneo. L’accesso pedonale al pontile può avvenire solo dal camminamento posto parallelamente alle ringhiere della biglietteria Alilauro, che è però parte integrante della concessione alla stessa Alilauro». Se un giorno aprirà mai il cantiere, occorreranno circa quattro mesi di lavori per mettere il Saint Tropez in condizione di accogliere i passeggeri.