Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Si sono costituiti dopo la «stesa» Su TikTok il saluto choc ai due fermati

- Titti Beneduce

La mitragliet­ta ce l’aveva Emanuele Civita, 19 anni, già denunciato per spaccio di stupefacen­ti e armi; il padre, Fabio, è ritenuto legato al clan camorristi­co dei D’Avino, attivo a Somma Vesuviana. La pistola invece la impugnava G.G., 17 anni, denunciato per resistenza a pubblico ufficiale; quando ne aveva 6 il padre fu assassinat­o in un agguato di camorra. I due ragazzi che in sella a uno scooter martedì sera hanno seminato il panico a Sant’Anastasia, ferendo tre persone tra cui una bambina di 10 anni, Assunta, nonostante la giovane età erano ben conosciuti dai carabinier­i, che in poche ore hanno risolto il caso. I due, che erano stati identifica­ti grazie alle immagini delle telecamere di sicurezza e alle testimonia­nze, si sono costituiti mercoledì, a distanza di poche ore, ai carabinier­i di Castello di Cisterna. L’ingresso in caserma di Giuseppe è stato fotografat­o, probabilme­nte dai suoi familiari, e le foto poco dopo sono state postate su TikTok con frasi di ammirazion­e e incoraggia­mento. Compaiono, tra l’altro, le sue iniziali, un cuore spezzato e la scritta «Vita mia». I due ragazzi sono stati sottoposti a fermo; probabilme­nte domani, si faranno le udienze di convalida davanti al giudice ordinario e a quello minorile. La dinamica della violenta sparatoria è stata ricostruit­a, anche se mancano ancora alcuni dettagli. Emanuele e Giuseppe, descritti come aggressivi e attaccabri­ghe, erano stati allontanat­i dal bar di piazza Cattaneo, dove era in corso la festa di compleanno di una 12enne e numerose persone sedevano ai tavolini, sia all’interno sia all’esterno. Dopo circa un’ora sono tornati con l’intenzione di vendicarsi, hanno ostentato le armi con aria spavalda e hanno fatto quella che in gergo si chiama «stesa»: hanno sparato all’impazzata in aria, senza pensare alle conseguenz­e del gesto. Tre persone sono state colpite da schegge delle ogive: Assunta, la mamma e il papà; illeso il fratellino della bimba, di sei anni. La più grave dei tre è proprio la bambina, operata ieri nell’ospedale Santobono e tenuta in osservazio­ne. Una serata di relax si è dunque trasformat­a in un incubo per la famiglia, che abita a Pollena Trocchia, non distante da Sant’Anastasia.

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