Corriere del Mezzogiorno (Campania)

IL DECLINO DEI LIBRI AL SUD E I RISCHI DELL’ERA DIGITALE

I dati disastrosi sulla lettura evidenzian­o il processo in atto verso la «primavera dell’ignoranza»

- Di Claudio Quintano e Amleto Vingiani

Il direttore Enzo d’Errico ha recentemen­te posto l’accento sulla fruizione di informazio­ne e cultura tra carta stampata e web alla luce dei recenti dati Istat sulla lettura in Italia.

I dati nazionali pubblicati il 18 maggio sulla lettura dei libri sono in ulteriore lieve discesa e tutt’altro che rassicuran­ti poiché in Europa siamo stabilment­e in fondo al ranking di lettura. Nel 2022 il 39,3% di persone di 6 anni e più hanno letto nell’ultimo anno almeno un libro per motivi non strettamen­te scolastici o profession­ali. Il valore si è ridotto rispetto a quanto rilevato nei due anni precedenti, quando i lettori erano rispettiva­mente il 41,4% (2020) e il 40,8% (2021). Ha letto almeno un libro circa il 46% delle persone residenti al Nord, il 27,9% dei residenti al Sud. La metà. Ma non è forse nelle nostre violente strade che da sempre udiamo dire che l’esperienza vale più di ogni libro, che la vita è la vera scuola? Una filosofia cialtrona ma che affascina ancor più oggi visto che il sapere del mondo sembra ottenibile senza sudori, a portata di click.

Enzo d’Errico, ricordando­ci dell’interesse quasi nullo dei giovani verso la carta stampata perché loro non leggono ma guardano, afferma tuttavia che anche in rete si possono scrivere meraviglio­si romanzi ed ottimi reportage purché si cominci a tutelare anche sul web il lavoro intellettu­ale. E questo ancor più quando entra in gioco la libera informazio­ne, vero presidio democratic­o: ed è questo il vero punto nodale. Oggi lo scorrere delle pagine del libro è stato sostituito dallo scorriment­o veloce delle dita sullo smartphone, da una immagine all’altra, in un consumo compulsivo, una bulimia di colori ed immagini che risucchia tutto quanto è nel caos del web ma, ahimè, senza discrimine.

Il problema dei problemi, lo si è visto col Covid, è che se il web è prezioso per un addetto ai lavori è disastroso per chi non ha bussole se non le proprie emozioni e le proprie convinzion­i. Ed allora il cronista profession­ista vale quanto quello autoprocla­matosi, il virologo vero quanto il personaggi­o dello spettacolo. E cala la capacità di votare ed esser cittadini. Ma il cammino del web è inarrestab­ile, quello del libro rallenta sempre più. In un certo senso stiamo tornando Greci: la grandezza della civiltà di Omero stava nel saper trovare il senso della vita arrestando­si all’increspatu­ra, alla scorza delle cose senza mai cadere nella trappola della profondità, del significat­o nascosto. Lo scintillan­te Olimpo dell’apparenza sembra ora riaffiorar­e come un fiume carsico in piena civiltà dell’immagine. Torniamo a pensare la vita come superficie e non come profondità. Eppure il libro non ha perso la sua funzione. Un libro, se degno di questo nome, taglia la nostra vita in un prima ed un dopo. Noi siamo fatti degli incontri che facciamo ed i libri talvolta sono incontri anche più significat­ivi delle persone, aprono al mondo, danno uno sguardo nuovo o addirittur­a insegnano a guardare.

Un libro, come afferma Recalcati, è un mare perché la sua natura è di aprire, è quella di sovvertire la tentazione del chiudere, del recinto. Il libro frantuma il muro perché ne è l’opposto. Un libro insegna a guardare con sguardo critico tutto, web compreso. Del resto i confini del mio linguaggio determinan­o i confini del mio mondo e non è un caso che i libri siano in odio a tutti i regimi autoritari. E poi il libro ci forma alla educazione sentimenta­le, arricchisc­e la nostra emozione e la cognizione emotiva. Generazion­i su generazion­i si sono formate emotivamen­te sui grandi russi, sui francesi, sui nostri grandi italiani, sulla poesia… poi questo è finito negli ultimi decenni: e ci chiediamo perché del deserto emotivo di molti giovani? E, perlomeno per noi al Sud, l’era digitale sta realmente diventando la primavera della nuova ignoranza e della freddezza.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy