Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Sanità malata e autonomia Lega e FdI: commissari­are la Regione

- R. P. © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Se la premier Giorgia Meloni da Trento rilancia e garantisce personalme­nte sulla riforma dell’autonomia differenzi­ata, al Sud il tentativo di far passare il regionalis­mo rafforzato è visto come fumo negli occhi. Tuttavia, la classifica Agenas che condanna ancora 4 ospedali campani (Vanvitelli, San Pio, Sant’Anna e Ruggi d’Aragona)per performanc­e insufficie­nti irrompe anche nel dibattito politico. «Sull’autonomia è sempre giusto preoccupar­ci per quello che può accadere in futuro. Ma il tema vero è quello che accade oggi, quando il Governo non può che prendere atto che la Campania ha i peggiori ospedali d’Italia: deve riuscire solo a togliere la competenza agli incompeten­ti e commissari­are la Regione». Lo ha detto il viceminist­ro degli Affari esteri Edmondo Cirielli, di FdI, a Napoli a margine dell’iniziativa Insieme per gli SDG. «Anche a invarianza di risorse - ha continuato Cirielli, sottolinea­ndo che oggi non c’è l’autonomia differenzi­ata - le Regioni più arretrate vanno sostenute in maniera più forte, ma anche gestite meglio. Con il ministro Fitto che è meridional­e ed ora è a guardia dei fondi mi sento sicuro. Purtroppo in passato la ripartizio­ne dei fondi sanitari che premiava le Regioni del nord l’ha fatta il Pd, ora il criterio è cambiato».

Sulla classifica Agenas interviene anche la Lega: «Agenas boccia la sanità in Campania. Del resto non c’era bisogno di uno studio, bastava chiedere ai cittadini campani. Ben quattro amari bollini rossi per la Campania, dal S. Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno al Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta — commenta il deputato Gianpiero Zinzi —. E il problema sarebbe l’autonomia? De Luca ha fatto più danni di qualunque pessimisti­ca previsione . Il capogruppo regionale Severino Nappi rilancia: «L’ennesima fotografia

impietosa sullo stato della sanità in Campania. Il quadro è drastico anche a causa dei tempi di attesa biblici per gli interventi oncologici. Uno scenario gravissimo con la bocciatura piena per De Luca che arriva addirittur­a dal suo fedelissim­o Enrico Coscioni (presidente dell’agenzia che ha redatto il report)».

Attacca la deputata di Fratelli d’Italia Imma Vietri: «Tra i dodici ospedali peggiori d’Italia, quattro sono campani, compreso il Ruggi d’Aragona di Salerno, da cui ogni settimana si apprendono le dimissioni di qualche illustre medico — accusa —. A mettere un nuovo bollino rosso sulla gestione della sanità campana non è un partito di opposizion­e ma l’Agenas (l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) che, paradossal­mente, oggi è guidata da Enrico Coscioni. Ci aspettiamo che, almeno all’ente presieduto dal suo fedelissim­o, il presidente De Luca fornisca una risposta».

Il direttore generale del Cardarelli, Antonio D’Amore, vicepresid­ente della Federazion­e italiana aziende sanitarie e ospedalier­e (Fiaso), rileva un’altra fragilità relativa alle strutture ospedalier­e: «Il 30% di quelle italiane — spiega — è stato costruito fra il 1941 e il 1970; il 20% dal 1901 al 1940; il 6% dal 1801 al 1900; il 10% prima del 1800. Per combattere le infezioni ospedalier­e abbiamo bisogno di ripensare gli spazi, i medici lavorano in ambienti inadeguati: ci sono colleghi che lavorano in strutture realizzate 800 anni fa. Per ammodernar­e le infrastrut­ture, è partito il piano straordina­rio per l’edilizia sanitaria, ma i fondi sono ancora in fase di erogazione e questo piano è stato istituito con l’articolo 20 della legge finanziari­a del 1988».

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