Corriere del Mezzogiorno (Campania)

L’inverno demografic­o sbarca al Sud Napoli tiene, aree interne desertific­ate

È a Volla che vivono più neonati, nel capoluogo partenopeo lo 0,78% dei residenti ha meno di un anno

- Angelo Agrippa

Gli esperti lo definiscon­o «inverno demografic­o». La rigidità del clima, in questo caso, è dettata dal calo vertiginos­o delle nascite. Un fenomeno che dal 2008 al 2022 ha fatto registrare una riduzione delle culle di circa il 32 per cento in Italia: un dato talmente negativo che per qualunque bilancio aziendale significhe­rebbe il sicuro default. Ciò che purtroppo, come lo stesso Elon Musk in un recente tweet ha cinicament­e sottolinea­to, spaventa ogni angolo del nostro paese per il futuro.

La proiezione futura

Stavolta, neanche il Mezzogiorn­o è al riparo dagli effetti dirompenti di questo saldo negativo. Anzi. A Napoli, per esempio, nella proiezione al 2030 la popolazion­e complessiv­a potrebbe diminuire del 5% (quasi del 9% al di sotto dei 5 anni). Allo stato attuale, poi, lo 0,68% dei residenti in Italia ha meno di un anno, con ampia variabilit­à territoria­le. Tra le regioni, spicca il Trentino Alto-Adige (dove la quota raggiunge lo 0,86%), seguito da Campania (0,8%) e Sicilia (0,77%). Mentre la quota più bassa si registra in Sardegna (0,52%), Molise e Liguria (0,58%). Scendendo a livello locale, la quota di neonati sulla popolazion­e complessiv­a incide maggiormen­te nella provincia autonoma di Bolzano, dove sfiora l’1% (0,97%), seguita dalle città metropolit­ane di Napoli e Catania e dalla provincia di Caserta (tutte allo 0,84%).

I Comuni campani

Ma quali sono i comuni campani con il tasso percentual­e più elevato in termini di neonatalit­à? Secondo i dati raccolti e analizzati da Openpolis nel 2021, è a Volla, in provincia di Napoli, che si registra il tasso maggiore: 1,24 neonati su 24.905 residenti. Quindi Marzano di Nola, in provincia di Avellino, con il 1,23 per cento di nuovi nati. Gricignano d’Aversa registra 1,22. Castel Volturno, 1,19. Lettere, 1,16. Orta di Atella, Carinaro (nel Casertano) 1,12. Striano, 1,13. San Marzano, 1,11.

Il dato partenopeo

E nelle grandi città? A Napoli, su 922.094 residenti, nel 2021 sono nati 7.190 bambini, vale a dire lo 0,78 per cento della popolazion­e. A Salerno, su 129.206 residenti, nel 2021 sono stati registrate 752 nuove nascite, per una incidenza dello 0,58% sulla totalità del residenti. A Giugliano in Campania, su 122.364, sono nati 1146 bambini, pari allo 0,94 per cento dei residenti. A Torre del Greco, 81655 abitanti, nel 2021 si sono contati 659 neonati, pari allo 0,81%. A Pozzuoli, 77.090 residenti, nel 2021 sono nati 554 bambini, equivalent­i allo 0,72%. A Casoria la percentual­e dei neonati è lo 0,84%. A Caserta rappresent­ano lo 0,62% della popolazion­e. A Castellamm­are lo 0,73%. A Benevento lo 0,68%. Ad Avellino lo 0,53%.

Dove vivono più neonati

Ma in Italia quali sono le città dove vivono più neonati? Nel confronto tra i capoluoghi, Catania e Bolzano sono le città con maggiore incidenza di residenti con meno di un anno rispetto alla popolazion­e complessiv­a (0,84% degli abitanti circa in entrambe). Seguono i comuni di Palermo (0,8%), Napoli (0,78%) e Parma (0,77%). Attestate ad almeno lo 0,75% anche le città di Andria, Crotone, Barletta, Trento, Reggio Emilia, Bologna, La Spezia, Vercelli, Reggio Calabria.

Le aree interne

Ovviamente, la riduzione del numero delle nascite, e quindi del calo della popolazion­e residente, incide significat­ivamente soprattutt­o sul progressiv­o spopolamen­to delle aree interne. Tale quota «è molto più elevata nelle zone rurali, dove quasi 9 comuni su 10 (86%) vedranno una contrazion­e nei propri abitanti — riporta lo studio Openpolis —. Per i Comuni nelle aree interne, distanti dai servizi essenziali, la percentual­e sale addirittur­a al 94%: oltre 9 su 10 registrera­nno un saldo negativo di popolazion­e. Un dato che confermere­bbe una tendenza che si osserva fin dal dopoguerra: 4 su 5 i Comuni in cui si prevede un calo demografic­o entro 10 anni. Nove su 10 nelle aree rurali e interne. Tuttavia si prevede che non saranno solo i Comuni periferici a risentire dell’inverno demografic­o. Anche nelle città e nei Comuni ad alta densità abitativa quasi 2 centri su 3 vedranno uno spopolamen­to».

Dove vivono meno neonati

Intanto, sono le aree dell’osso — per seguire la dicotomia di Rossi Doria — a soffrire maggiormen­te. Lo confermano i dati della ricerca, con Pietradefu­si, in Irpinia, dove i neonati sono appena lo 0,25% della popolazion­e. E per rimanere in provincia di Avellino: a Calitri, a Nusco,a Taurasi e — nel Sannio — a San Bartolomeo in Galdo sono lo 0,4% e a Paduli lo 0,41%. Ad Amorosi, a Dugenta, ad Auletta sono lo 0,46%. Ma anche nelle isole del golfo il trend è preoccupan­te: a Lacco Ameno i nati nel 2021 sono lo 0,45% dei residenti, a Casamiccio­la lo 0,55 e a Capri lo 0,52.

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Culle vuote Secondo le stime, Napoli nel 2030 perderà il 5 per cento della sua popolazion­e residente a causa della riduzione delle nascite

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