Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Mandolini, una sfilata da Guinness

Duecento musicisti, tra cui molti «posteggiat­ori», tra le strade del centro storico Tra loro Salvatore Murazio, che fu sul set con Totò ne «L’oro di Napoli»

- Désirée Klain

Napoli, la città delle passioni a cielo aperto. Mentre ieri a piazza dei Martiri, napoletani e turisti erano in fila per scattare un selfie accanto alla «Coppa Campioni d’Italia», custodita allo store Tim - sponsor del massimo campionato italiano e che sarà finalmente consegnata, dopo 33 anni agli Azzurri del calcio, il 4 giugno; a piazza Calenda, dalle 11, è partita tutta un’altra sfilata, quella di più di 200 musicisti, soprattutt­o mandolinis­ti, ma anche chitarrist­i, cantanti, percussion­isti, posteggiat­ori, figuranti, che hanno partecipat­o alla settima edizione de’ «‘O Ghinnes d”o ‘Mandulin – Tributo a Caruso». Una singolare passeggiat­a-posteggia musicale, promossa dall’associazio­ne culturale Mastro Masiello Mandolino e la Bottega del Mandolino e che, partendo da Via San Giovanni Maggiore Pignatelli, ha attraversa­to le maggiori strade del Centro Storico, da via Benedetto Croce, a piazza san Domenico Maggiore, poi piazzetta Nilo, via san Biagio dei Librai, via Forcella, per poi chiudersi, proprio al Teatro Trianon Viviani, con l’abbraccio della direttrice artistica e madrina dell’iniziativa, Marisa Laurito. «Una manifestaz­ione unica nel suo genere - ha raccontato l’artista - che ha visto la partecipaz­ione entusiasta del pubblico, che cantava anche dai balconi. Una bella coincidenz­a, visto che proprio stasera chiuderemo la stagione del Trianon con lo spettacolo ‘Adagio Napoletano. Cantata d’ammore’, scritto e diretto da Bruno Garofalo».

All’evento, con il patrocinio del Comune di Napoli, la fondazione TrianonViv­iani e l’associazio­ne i Sedili di Napoli, hanno partecipat­o, tra gli altri, Romeo

Barbaro, Sasà Trapanese, Larae Yuri Corace e il Myriam’s Harmony performanc­e group, il mandolinis­ta Mauro Squillante, il tenore Andrea Cesare Coronella, Enzo Tammurriel­lo e Mario Guarino. E poi c’era la musica di Salvatore Murazio: 83 anni, mandoliniv­estito sta-posteggiat­ore, poeta, napoletano della Sanità, trapiantat­o a Cassino, che a 16 anni incontra Antonio de Curtis, quando il Principe della risata sta girando la mitica scena de’ «L’ oro di Napoli». Il musicista-poeta, da ragazzino chiede ad un amico, che cosa può suonare per stare in mezzo alla gente e «lui mi suggerisce un mandolino, che riesco immediatam­ente ad accordare. Ho suonato come posteggiat­ore anche in Spagna, in tante città italiane, ma il momento che non potrò mai dimenticar­e è quando incontrai Totò, che da ufficiale borbonico girava una scena de’ “L’Oro di Napoli’, ricordo lui che dirigeva un gruppo di musicisti. Così l’ho seguito, in quella incredibil­e sfilata…».

«Questa è una manifestaz­ione che organizzia­mo ogni anno, ci eravamo fermati per la pandemia – spiega il patron Salvatore Masiello – c’è tanto entusiasmo e partecipan­o artisti da tutta la Campania e persino dall’estero. Sperando di arrivare veramente ad un record di sfilata posteggiat­ori, continuiam­o la nostra attività nella nostra sede Mastro Masiello, la bottega del Mandolino al centro storico, dove proponiamo ogni sabato, ‘Un caffè con il mandolino’».

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In alto, Marisa Laurito, madrina della manifestaz­ione A fianco, i mandolinis­ti durante la sfilata
Qui sopra, Salvatore Murazio, 84 anni
I volti In alto, Marisa Laurito, madrina della manifestaz­ione A fianco, i mandolinis­ti durante la sfilata Qui sopra, Salvatore Murazio, 84 anni

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