Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Coldplay, omaggio a Pino
«Ci siamo allenati 25 anni per suonare a Napoli» urla Martin. Ad applaudire anche il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, alcuni giocatori della squadra, Gigi D’Alessio, Luisa Ranieri con Luca Zingaretti, Valeria Golino, Caterina Balivo, Favino, Teo Mammuccari, Niccolò Fabi. Ad «Higher Power» il compito di aprire le danze. Il pubblico si lascia travolgere dalla musica della band. Quello stesso pubblico
che già dalle prime ore della mattina ha affollato l’area antistante lo stadio, noncurante del caldo, una umanità trasversale, colorata, di ogni età, sesso, venuta anche da lontano. Fan che si muovevano tra gli stand del merchandising ufficiale del gruppo, quasi nascosti da quelli del «mercato parallelo» made in Naples e tra le bacinelle con ghiaccio dei venditori di bibite dai prezzi proibitivi. Sul palco i Coldplay hanno
raccontato 25 anni di storia, con una sequenza di brani che ha permesso ai presenti di saltare da un decennio ad un altro, un viaggio tra le pieghe del tempo spinto da hit come «Paradise», «Viva la Vida» «Yellow». Con «A Sky Full of Stars», lo stadio dedicato al Pibe de Oro si è trasformato in una galassia luccicante grazie anche ai braccialetti luminosi distribuiti all’entrata al pubblico, un punto fermo dei concerti
dei Coldplay degli ultimi dieci anni, che lampeggiano al ritmo delle canzoni in una sinfonia multicolore, come le loro ormai tipiche palle giganti, che rimbalzano verso il pubblico. A rendere più suggestivo il tutto, coriandoli, fuochi d’artificio e soprattutto loro, Chris Martin, Johnny Buckland, Guy Berryman e Will Champion, in gran forma. Il pubblico diventa parte attiva dello show contribuendo a renderlo ecosostenibile grazie a cyclette dislocate nello stadio e a tappeti elastici capaci di produrre, quando ci si salta sopra, energia cinetica. Il tempo scorre veloce fino ai saluti di coda con «Fix you» e «Biutyful». Manca poco alla mezzanotte quando le luci dell’astronave Coldplay si spengono, ma prima di chiudere ecco l’omaggio a Napoli, a Pino Daniele, con la struggente interpretazione di «Napule è».