Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Alla partita di calcio o in teatro restando comodamente a casa È la realtà aumentata immersiva
Nexsoft ha potenziato, nei laboratori di Salerno, un software applicato agli eventi live con esperienza sensoriale e visuale a 360 gradi
In dieci seduti sulla stessa poltrona in prima fila, all’Ariston di Sanremo per il Festival, al fianco della moglie di Amadeus e al posto del figlio del conduttore? Si può! Almeno un centinaio sistemati sulla poltroncina 45 della tribuna vip dell’Allianz Stadium di Monaco di Baviera per la prossima finale di Champions League? Perché no. Anzi, c’è ancora dello spazio libero. Tutto ciò che ora immaginiamo sulla percezione dell’esserci e del partecipare a un evento live sarà, tra poco, solo una reminiscenza del passato. E tutto quello che sappiamo, e che pensiamo sia avanguardia tecnologica in materia di smart tv, streaming, internet e social network, sta per essere spazzato via.
Da una telecamera, che a prima vista sembra solo la riproduzione di un disco volante di un vecchio film di fantascienza; un visore tridimensionale, peraltro già in commercio per gli esagitati dei videogames; e un complicatissimo software che scompone e ricompone immagini in tempo reale. Sembra facile, ma non lo è. Questa nuova rivoluzione digitale riscrive i codici della realtà aumentata immersiva applicandola ai grandi eventi. In questo campo stanno investendo tutti i grandi players mondiali, da Apple a Meta, da Microsoft a Sony e addirittura la Disney.
E uno dei centri all’avanguardia, su scala internazionale, in questa sperimentazione è a Salerno. Nei laboratori di Nexsoft, un’azienda con 170 dipendenti, alcuni dei quali sparsi in sedi collocate in varie parti del globo, e un organico composto al 90% da under 35 e donla ne. A fondare all’alba del nuovo millennio questa società, che sviluppa software e servizi connessi alla tecnologia, un ex direttore tecnico area Sud della Olivetti. Un visionario, oggi Ceo di Nexsoft: Corrado Montoro.
A chiedergli che lavoro fa, lui candidamente risponde: «Sogno». Perché, in fondo, cos’è tentare di immaginare il futuro se non sognarlo e svilupparlo
A sinistra, il Ceo di Nexsoft, Corrado Montoro, con la telecamera per le riprese a 360 gradi. Sopra, l’ingegnere Angelo Matarazzo con il visore
200-300 euro, e una connessione 5G – rivela Montoro – poi si sceglierà l’evento: dalla partita al concerto, dalla prima al San Carlo o al museo. Ma se uno vuole proprio esagerare, ci si può rilassare anche in riva al mare. Magari alle Maldive pur restando a casa. E non sarà qualcosa di passivo. Sarà davvero come esserci».
Il risultato, provato anche da chi scrive, è una esperienza sensoriale stupefacente. Testato su una partita di pallacanestro prima vissuta da spettatore in “presenza fisica”. Poi rivissuta in realtà immersiva aumentata. E i due momenti sono incredibilmente sovrapponibili. Praticamente analoghi dal punto di vista visivo e sensoriale.
«La tv diventa un mezzo superato – continua Montoro – che non può trasmettere l’emozione della presenza. Il nostro sistema cambia il paradigma. Facciamo l’esempio del calcio, di una partita di cartello. Lo stadio è da 50mila posti e i biglietti sono venduti. Magari anche a prezzi molto alti. Con
bile uno spazio che al momento non viene completamente riempito: il 5G (la nuova tecnologia di telefonia mobile; ndr)». La sperimentazione di questi prototipi è iniziata nei laboratori Nexsoft circa dieci anni fa. Con alcuni spazi virtuali riempiti da avatar, ognuno assegnato a un visore. Poi sono iniziate le prime riprese 3D per arrivare progressivamente alla visuale 360 gradi. E durante il periodo Covid, è stata sviluppata l’idea di creare delle sale cinematografiche virtuali dove le persone potessero incontrarsi in realtà immersiva per vedere e commentare insieme dei film. Ma se tutto questo sembra fantascienza, non serve impressionarsi ora. Bisognava magari farlo nel 1985, quando alla Nasa realizzavano il primo visore di realtà virtuale per addestrare gli astronauti. Solo un anno dopo, nel 1986, avremmo visto in Italia un cellulare: il Motorola DynaTac 8000X, trisavolo degli attuali smartphone.
"Corrado Montoro La tv è diventata un mezzo superato che non riesce a trasmettere le emozioni della presenza in diretta Con il nostro sistema ci siamo riusciti