Corriere del Mezzogiorno (Campania)
La vita (ideologica) dei bassotti
Era inevitabile che l’impulso – tutto umano e tutto cretino, – di rifarsi la carrozzeria ricorrendo alla chirurgia estetica per eliminare l’imperfezione venisse trasferito anche sul cane, facendone cavia per sperimentazioni successive che ne alterassero l’aspetto, alla faccia delle sofferenze che ne sarebbero derivate, oltre a delle autentiche mostruosità che gridano vendetta al solo nominarle: sapevate, per esempio (io no) che si vendono gatti senza orecchie? Io vorrei tanto vederlo in faccia, uno che davanti a un simile scempio dicesse: «Oh che carino, ora lo compro».
La legge di cui sopra, qualora passasse, essendo volta a tutelare il bassotto in quanto rientrante fra gli animali affetti da anomalia scheletrica, potrebbe anche condurre al divieto dell’allevamento. Di qui l’apriti cielo dell’associazione degli allevatori tedeschi, ovviamente spaventati dalla prospettiva.
Ma quello che colpisce della reazione indignata è l’argomento scelto per aprire il conflitto: «Proteggiamo i nostri bassotti dall’intrusione di forze ideologiche». Come se il fine di difendere un animale da una sperimentazione dissennata fosse il portato di una presa di posizione ideologica.
A parte che, quand’anche fosse, non si capisce che cosa ci sarebbe di sbagliato nel difendere ideologicamente un cane dal vedersi trasformato in un pupazzo da salotto affetto da scoliosi e discopatie, è proprio l’accusa in sé che invita alla pernacchia. Perché testimonia di una mentalità che pensa, bollando di ideologia qualsiasi posizione contraria, di fare piazza pulita del discorso a monte. Ma poi, anche volendo stare all’argomento, quale sarebbe il valore opposto a quello ideologico stigmatizzato con tanta causticità? Il lucro? Il diritto di arricchirsi a discapito di una vita di sofferenze che toccherà a un animale manipolato? Ma fatevelo voi, un bel ritocco. Di quelli proprio drastici. Magari qualcuno vi compra.
A sabato prossimo.
"Razze manipolate Non si capisce che cosa ci sarebbe di sbagliato nel difendere ideologicamente un cane dal vedersi trasformato in un pupazzo da salotto affetto da scoliosi e discopatie, è proprio l’accusa in sé che invita alla pernacchia