Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«A Napoli la sperimentazione di un farmaco-bersaglio per il tumore alla tiroide»
Convegno internazionale, il prof Salvatore presenta i risultati
NAPOLI Il nome è ostico, ma la speranza è tanta: si chiama Selpercatinib, un nuovo farmaco particolarmente efficace nel trattamento dei pazienti affetti da cancro midollare e cancro differenziato iodio-refrattario della tiroide.
I risultati di questa sperimentazione internazionale —l’Univeristà Federico II è in prima linea — saranno presentati dopodomani (ore 9, aula magna Partenope), nell’ambito della VII giornata di aggiornamento multidisciplinare “I tumori della tiroide”, organizzata dal professor Domenico Salvatore, ordinario di Endocrinologia alla Federico II. Lo scopo del congresso è di presentare una sintesi degli aggiornamenti diagnostici e terapeutici di tutte le forme di tumore tiroideo, in un contesto in cui il veloce progresso tecnologico e farmacologico in campo medico fornisce sempre nuove e più utili armi nella lotta contro tali patologie. «Va ricordato — spiega Salvatore — che i tumori della tiroide sono i tumori endocrini più frequenti e rappresentano circa il 5% di tutte le malattie oncologiche. Come tutte le malattie della ghiandola tiroidea, colpiscono prevalentemente il sesso femminile, anche se spesso anche gli uomini ne sono affetti. Purtroppo, nelle ultime due decadi l’incidenza del tumore tiroideo ha mostrato una crescita progressiva che richiede una sempre maggiore attenzione da parte del medico territoriale e dello specialista. La terapia iniziale di questo tumore rimane la chirurgia, che nella maggiore parte dei casi è sufficiente da sola a curare il paziente».
Tuttavia, negli ultimi anni, la ricerca scientifica ha prodotto nuovi farmaci molto efficaci — i cosiddetti farmaci a bersaglio molecolare — che sono diventati una scelta terapeutica obbligata nei casi più complessi. Nel corso del congresso, interverranno proprio gli studiosi italiani e internazionali, tra i quali, i professori M. Schlumberger (Parigi), M. Cabanillas (Usa), J. Fagin (Usa), K. Boelaert (Regno Unito) e S. Leboulleux (Svizzera), che hanno contribuito in maniera sostanziale all’utilizzo e alla validazione di queste terapie innovative e che presenteranno le ultimissime novità per una gestione ottimale del tumore della tiroide. Il gruppo guidato dal professor Salvatore è un centro d’eccellenza nello studio e utilizzo dei nuovi farmaci a bersaglio molecolare, utilizzati anche nel cancro tiroideo avanzato. I pazienti che afferiscono al suo centro (Clinica della tiroide-Thyroid unit presso il Policlinico federiciano) possono beneficiare di un’esperienza ventennale di studi clinici dedicati a pazienti affetti da tumori tiroidei avanzati, che consentono loro di accedere ai farmaci di ultimissima generazione. In particolare e di recente, Salvatore è stato tra i pochi in Italia a partecipare allo studio clinico Libretto-531, pubblicato sulla rivista New England Journal of Medicine ad ottobre dello scorso anno, che ha dimostrato l’efficacia in prima linea del Selpercatinib. Tale farmaco, fa parte di un gruppo di molecole (gli inibitori chinasici “superselettivi”) che rappresentano un’ultima frontiera della ricerca biomedica, in quanto in grado di colpire in maniera selettiva e specifica mutazioni del DNA di un singolo gene.
«Mentre finora i farmaci a bersaglio molecolare multiplo (tuttora utilizzati ed utilissimi in prima linea, gli “inibitori multi-chinasici”) colpiscono diverse vie molecolari della cellula tumorale — conclude Salvatore —, i farmaci selettivi consentono di colpire in maniera più selettiva riducendo, con almeno la stessa efficacia, gli effetti collaterali dei “multichinasici. È evidente che questi farmaci rappresentano un passo in avanti importante nel trattamento dei tumori tiroidei avanzati, un percorso che è tuttavia ancora pieno di sfide ed obiettivi clinici da raggiungere al più presto per rendere questo cancro curabile in tutti i nostri pazienti».
"I medicinali selettivi consentono di colpire in maniera più accurata riducendo, con almeno la stessa efficacia, gli effetti collaterali