Corriere del Mezzogiorno (Campania)
AL CORRIERE
Caro direttore, temo che siamo alle porte — anzi ci siamo già dentro — di una stagione difficile. Le proteste del primo maggio hanno devastato la nostra bella piazza dei Martiri: vernice rossa ha macchiato il portone di Palazzo Partanna, le aiuole e gli stessi sanpietrini. L’arrivo del generale Vannacci ha scatenato reazioni furiose. E gli stessi studenti hanno detto la loro contro la guerra in cortei tutt’altro che pacifici. Ero ragazzo nel Sessantotto e credo che protestare e manifestare sia un diritto sacrosanto che aiuta a crescere con una coscienza e con l’idea di non accettare supinamente quel che accade. Ma temo che, anche sotto la spinta dei social, si rischi una brutta deriva. Deriva che, ricordiamolo pure senza girarci intorno, ha caratterizzato anche dolorosamente gli anni Settanta. Le elezioni sono ad un passo e, senza misura, si parla di censura e di diritti violati dimenticando che viviamo in una democrazia dove tutti hanno fortunatamente diritto di esprimere i propri pareri. E tutti hanno la possibilità di contestarli, ma senza violenza, senza prevaricazioni e senza liminare le altrui libertà.
Giusto manifestare, ma serve misura
Dopo Venezia, ecco la tassa anche per Capri
Gentile direttore, la tassa di sbarco a Capri è stata raddoppiata: da 2.50 a 5 euro. Ma non basta, non credo possa servire ad arginare la folla che sull’isola approda senza soluzione di continuità. Sullo schema di quanto è stato fatto a Venezia, dovrebbe essere deciso con chiarezza che l’isola va protetta. E dunque individuati alcuni giorni «rossi» nei quali innalzare il ticket. Una legge dura, capisco, ma ormai inevitabile.