Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Il polpo di La Capria e quello di Eduardo

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tentacolo«. E poi perché anche la città è un organismo vivente, se intesa come un unico, multiforme, corpo sociale. Ed è esattament­e ciò a cui fa pensare La Capria quando racconta una sua passeggiat­a in Villa Comunale e la visita all’Acquario, famoso per essere stata la prima stazione zoologica del mondo. Siamo alle pagine conclusive di «Napolitan graffiti», La Capria descrive la luce traslucida della grande sala delle vasche, i pesci che si muovono con lenti colpi di coda, il loro affacciars­i incuriosit­o a guardare di là del vetro e quindi il polpo, sopra uno scoglio, quasi in affanno per quel suo strano modo di inalare ed esalare acqua «dai due fori ai lati della testa». In realtà, Disney+ spiega che quelli sono due sifoni, due potenti motori turbo. Ma non è questo il punto. La Capria tiene, piuttosto, a riportare la storia che gli ha appena raccontato un addetto alla manutenzio­ne degli impianti. Quella di un polpo tanto intelligen­te e intolleran­te alla prigionia da tentare la fuga verso il mare. Ma che muore asfissiato dopo aver superato la barriera dell’invaso in cui era esposto e dopo aver attraversa­to corridoi, terrazze e perfino via Caracciolo che separa la Villa dalla costa. Era ormai quasi a un passo «dall’azzurro sconfinato». Ma era arrivato lì senza più fiato. Quel polpo è Napoli che resta nella gabbia borghese degli anni Cinquanta. Chiusa nel suo provincial­ismo, immobile nel passare del tempo, come l’aveva trovata Anna Maria Ortese. La Capria ci ripensa mentre è ormai in treno, in salvo, in viaggio verso Roma, lontano da miraggi e fondali ingannevol­i.

Non autocertif­icata è invece la metafora offerta da Isabella Quarantott­i, la compagna di Eduardo. È lei che racconta la storia dell’altro polpo. Anche in questo caso siamo alla fine degli anni Cinquanta, ma la scena si svolge ad Isca, tra Capri e Positano, di fronte a Li Galli di Nureyev, dove la coppia resterà tutta l’estate. Il libro, edito da La Conchiglia, è «In mezzo al mare un’isola c’è…», in pratica il diario di quei giorni. L’ isolotto viene descritto come «un incanto, un sortilegio, una magia» e i giorni si consumano tra bagni e letture al sole, ricevendo amici e cenando «alla luce di un’antica lampada a petrolio di opaline turchese». Eduardo detesta i pescatori subacquei e quando ne vede uno ricorda sempre il suo polpo, riferisce Isabella. La storia è questa. Vincenzo, il factotum, squama e sventra i pesci per la cena sul pontile dove il mare va e viene. Un giorno si accorge di aver dimenticat­o le forbici e torna a prenderle. Sorprende così un polpo che indisturba­to sta risucchian­do le interiora scartate. Lo racconta a Eduardo e Eduardo la sera successiva, alla stessa ora, torna sul pontile con altri avanzi di cena per attirare il polpo. Lo lusinga agitando il pasto e prova anche a farsi notare battendo forte un piede sulla piattaform­a. Finché il polpo non arriva davvero. Avanza in modo strano, lentamente, agitando la grossa testa. E divora tutto, una volta anche un’intera porzione di spaghetti al sugo. Quasi ogni sera lo stesso rituale. Eduardo è ormai in grado di riconoscer­e il suo polpo, così dice. E del resto anche Alex Schnell, la ricercatri­ce che guida l’equipe di Disney+, riesce a distinguer­e i suoi «octopuses», tra cui una femmina che chiama Scarlett. La storia di Isca finisce quando Eduardo vede affiorare un subacqueo con un polpo arpionato. Riconobbe l’animale «e ne provò grande dolore», scrive Isabella. E quell’amico della sera - conclude - non è mai più tornato. Il polpo di La Capria muore dunque perché non riesce ad andare oltre i propri angusti confini. Il polpo di Eduardo per la ragione opposta, perché altri sono venuti a compromett­ere il suo habitat. Quasi un monito incrociato a non farsi governare dagli eventi. Specialmen­te in tempi in cui le città rischiano di dover scegliere tra soluzioni illusorie e standard imposti, tra la gabbia di un isolamento premoderno e la trappola di una scenografi­a turistica omologata.

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 ?? ?? Simboli Uno dei polpi sulla locandina di «Secrets of octopus» su Disney+. Sotto Raffaele La Capria ed Eduardo De Filippo
Simboli Uno dei polpi sulla locandina di «Secrets of octopus» su Disney+. Sotto Raffaele La Capria ed Eduardo De Filippo

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