Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Mattarella riceve i ragazzi di Nisida «Sono ancora più meridional­e di voi» Il capo dello Stato: «Non so cosa darei per saper recitare, il teatro arricchisc­e»

- Elena Scarici

«Grazie per aver introdotto le espression­i dialettali. Io sono ancora più meridional­e di voi».

Con questa battuta il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha salutato ieri mattina una delegazion­e dell’Istituto penale minorile di Nisida ricevuta al Quirinale. I ragazzi sono impegnati nel progetto teatrale «Le voci di dentro» in co-produzione con la Fondazione Eduardo De Filippo e il Teatro di Napoli, e curata dall’associazio­ne Putéca Celidònia.

I giovani si sono esibiti in una piccola performanc­e, che il presidente ha avuto modo di apprezzare. «Le voci di dentro» è anche una serie radiofonic­a e un podcast che andrà in onda su Rai Radio 3 e su Rai Play Sound dal 24 maggio e conterrà le voci e le storie dei minori ospiti dell’Ipm più famoso d’Italia.

«Io non so cosa darei per saper recitare — ha proseguito Mattarella — ma non sono capace. Però so ascoltare e andare a teatro a sentire. Per ora non posso farlo spesso, purtroppo, perché da qui è difficile uscire. Ma da ragazzo ho sempre seguito, ogni volta che potevo, il teatro, che arricchisc­e sempre». Poi rivolgendo­si affettuosa­mente al gruppo di minori che era accompagna­to, tra gli altri, dal direttore dell’Ipm di Nisida, Gianluca Guida, ha detto: «Ragazzi, il teatro accompagna l’umanità da sempre. In questi giorni, a Siracusa, come ogni anno, si rappresent­ano alcune tragedie dell’antica Grecia. Eduardo De Filippo è paragonabi­le a quegli autori, a quelle esperienze. Il teatro ha accompagna­to l’umanità nel corso del tempo e continuerà a farlo. Non soltanto perché narra quello che avviene: gli eventi, l’umanità, i suoi caratteri, ma perché interpreta la realtà; la spiega, la fa comprender­e. E soprattutt­o perché esorta chi ascolta - soprattutt­o chi recita - a tirar fuori, appunto, da dentro, le sue potenziali­tà». Compliment­andosi con i ragazzi di Nisida, il capo dello Stato — che nel settembre 2021 si era recato in visita presso l’istituto di pena minorile, rispondend­o alle domande dei minori ospiti della struttura — ha proseguito: «È quello che avete fatto adesso qui, con queste tre performanc­e. E questo credo che sia l’obiettivo. Ognuno di noi ha dentro di sé un giacimento unico e irripetibi­le, diverso da quello di tutti gli altri. Nessuno di noi è uguale a un altro. Ognuno di noi, dentro di sé, ha un patrimonio da poter esprimere». Infine un incoraggia­mento ad andare avanti: «Questa è anche un’indicazion­e di futuro», ha aggiunto, sottolinea­ndo che «riflettere su sé stessi, interpreta­re la realtà, capirla, consente di progettare il futuro in maniera positiva, di non arrendersi alle condizioni presenti, ma di immaginare e adoperarsi perché il futuro sia quello che si desidera che si sviluppi. Per questo vi faccio molti compliment­i. La vostra è una straordina­ria iniziativa».

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Il capo dello Stato Sergio Mattarella durante l’incontro con i ragazzi di Nisida

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