Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Bellini, prime nel segno della psicanalisi Nella sala grande Sergio Rubini dirige e interpreta «Il caso Jekyll»
Doppia prima stasera al Bellini, in cui il teatro riscopre la psicoanalisi. Nella sala grande di via Conte di Rufo alle 20.45 andrà in scena (fino al 26 maggio) «Il caso Jekyll», un riadattamento dal celebre romanzo di Robert Louis Stevenson firmato da Carla Cavalluzzi e Sergio Rubini, che ne è anche regista e interprete insieme con Daniele Russo.
Al centro della pièce la storia del dottore che per studiare i meandri della psiche umana, si fa cavia di se stesso trasformandosi nell’alter ego Mister Hyde, creatura dedita a tutte le peggiori nefandezze, responsabile infine anche della tragedia che riguarderà la parte buona del suo essere doppio.
Per questo allestimento Rubini ha «sviluppato una drammaturgia in chiave più chiaramente psicanalitica, più vicina a quelle teorie che si svilupparono quasi mezzo secolo dopo la pubblicazione del racconto stevensoniano e che ebbero il massimo dell’espressione negli approdi scientifici prima di Freud e poi di Jung». Sul palco anche Geno Diana, Roberto Salemi, Angelo
Zampieri e Alessia Santalucia. Scene dell’artista Gregorio Botta.
Al Piccolo, invece, alle 21 e fino a domenica c’è «Capitalism*» di Generazione Disagio scritto da Carlo Bassetti, Enrico Pittaluga e Graziano Sirressi, questi ultimi due anche in scena. Dove danno vita e un monologo comico a due voci che parte da un interrogativo: davvero non c’è alternativa al Capitalismo? Ma con l’asterisco finale del titolo, perché è un cambiamento che dovrà riguardare tutti senza distinzione di generi. Così l’incontro con lo spettatore vedrà gli attori nei panni di un terapeuta e contemporaneamente del suo paziente, dando vita a una comicità ibrida che pone domande e insieme ipotizza risposte.