Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Renzi a Bari ma Emiliano non c’è
I segretari nazionale e regionale del Pd si evitano: ad accogliere il premier solo Decaro
Renzi passa da Bari ma non incontra Emiliano. Irritato era e resta il presidente del Consiglio per le prese di posizione critiche del segretario regionale del suo partito su scuola e Tap, fieramente distante era e resta l’ex sindaco di Bari e candidato alla presidenza della Regione che si sottrae all’omaggio in aeroporto, forse considerando elettoralmente più vantaggioso smarcarsi dal governo di Roma. «Se Renzi non fa campagna elettorale per me — sostiene infatti Emiliano — non me ne dispiaccio, me ne faccio una ragione. Io difendo il mio diritto di critica e di essere autonomo». Ad accogliere in aeroporto il premier diretto a Melfi, è quindi solo il sindaco Decaro ( foto). Che minimizza: «Matteo sa che qui vinciamo, perciò non si ferma».
Un tentativo, molto tiepido e poi fallito, di riavvicinamento, tra Renzi e Emiliano, c’era stato. Mercoledì sera. Più per interessamento dei pontieri che per reale convincimento delle due parti in causa. Ma non ha prodotto esiti. Il presidente del Consiglio e segretario nazionale del Pd Renzi, diretto a Melfi, è passato (non poteva fare altrimenti) da Bari, città del segretario regionale e candidato alla presidenza della Regione, Emiliano, senza che i due si sfiorassero.
Ad accoglierlo, sulla pista dell’aeroporto di Palese, unica porzione di suolo pugliese toccata dal premier, Matteo trova l’amico Antonio (Decaro, sindaco di Bari) visibilmente imbarazzato. Che prova a chiudere l’incidente. Ma si scontra con un Emiliano che non spegne affatto le polemiche: «Renzi mi ignora? Pazienza. Litigheremo ancora». La versione di Decaro è: «Nessun problema, Emiliano era impegnato a Lecce e Renzi sa che qui vinciamo, così si concentra su altre regioni». Ma convince poco. Resta evidente che, al netto del mancato omaggio sulla pista dell’aeroporto (Renzi ha proseguito in elicottero per la Basilicata), il presidente del Consiglio ha cancellato una tappa elettorale in Puglia, della quale nell’entourage di Emiliano si parlava (eccome), quando il candidato governatore ha iniziato a sparare bordate contro la riforma della scuola. E non può essere stata una coincidenza, se in passato per battaglie elettorali con pronostico altrettanto favorevole (proprio quella di Decaro, un anno fa) Renzi non si è sottratto dall’offrire sostegno. E poi, a contraddire Decaro, è l’atteggiamento di Emiliano, che marca ancora la distanza. «Renzi ha deciso di non fare manifestazioni in Puglia. Non ne sono dispiaciuto, me ne sono fatto una ragione. Se non l’ho salutato, in aeroporto, è perché ero a Lecce a fare il mio dovere di candidato. Non sarò mai quel tipo di amministratore che aspetta di sapere da Roma cosa fare. Ho sempre praticato indipendenza e autonomia».
Emiliano è a poche ore dal voto. Non può e non intende disperdere il patrimonio di consenso guadagnato proprio enfatizzando la sua autonomia. Recentemente schierandosi al fianco degli insegnanti in rivolta. «Non mi piace la riforma sulla scuola — insiste infatti — non mi piace che la Tap approdi sulla spiaggia di San Foca, non mi piace che si prelevino fondi destinati al Mezzogiorno per coprire altre falle. L’ho detto e lo ribadirò. Come si dice a Bari, non ho numero di casa, si sa. Gli eccessi caratteriali che spesso mi si rimproverano sono fondati su questa autonomia, su questa indipendenza. Con Renzi litigheremo ancora. Ma alla ricerca della concordia».
Eppure i consigliori di Emiliano gli avevano suggerito maggior prudenza. Di non respingere la mano tesa di un Renzi, ancora profondamente irritato con lui, che tuttavia gli offriva uno scambio di saluti all’aeroporto di Bari. L’ex sindaco di Bari, però, valuta più opportuno — elettoralmente — cavalcare quella autonomia da Roma. Magari, chissà, non è tanto lontano dalla realtà, l’avversario Francesco Schittulli, quando imputa a Emiliano e a Renzi uno studiato «gioco delle parti». «Il premier viene a Bari e guadagna una fascia di consenso — ragiona davanti alle telecamere della Rai, l’oncologo — il candidato non lo incontra e strizza l’occhio a un’altra porzione di popolazione, quella critica nei confronti del governo». Emiliano mette su la sua faccia più cattiva: «Ci stai dando dei pagliacci? Tu non sai cos’è l’autonomia». Eccola che torna la parola chiave nella vicenda del dissidio tra i due ex sindaci.
Sindaco ottimista Decaro minimizza «Matteo non si ferma in Puglia perché sa che qui vinciamo noi» Mediazione Secondo indiscrezioni, c’è stato un tentativo di pacificazione tra i due senza esito positivo