Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Risarcimen­to danni per docenti precari Ma niente assunzioni

A Lecce il Tribunale condanna il Ministero Stipulati troppi contratti di lavoro a termine

- Salvatore Avitabile © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Il tribunale di Lecce ha emesso una sentenza che consente a sei docenti precari di ottenere dal ministero dell’Istruzione il pagamento delle differenze sugli stipendi rispetto ai loro colleghi assunti con contrattat­o a tempo indetermin­ato. Però, senza assunzione.

Nel mondo della scuola i professori precari sono migliaia e attendono con ansia la nuova riforma, messa a punto dal governo Renzi, per capire se il loro futuro possa cambiare. In attesa della nuova normativa, a Lecce il Tribunale ha emesso una sentenza che consente a sei docenti precari di ottenere dal Ministero dell’Istituzion­e, della Ricerca e dell’Università il pagamento delle differenze sugli stipendi rispetto ai loro colleghi assunti con contrattat­o a tempo indetermin­ato che abbiano la stessa anzianità di servizio.

In pratica il giudice del lavoro di Lecce, Maria Grazia Corbascio, ha condannato il Ministero per l’abuso di contratti a termine nel corso degli anni. Difatti il giudice, accogliend­o le istanze dei ricorrenti, ha riconosciu­to ai sei docenti precari il diritto alla stessa progressio­ne retributiv­a prevista per il personale docente con contratto a tempo indetermin­ato. Non solo. Come detto il Tribunale ha condannato il Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca al pagamento delle differenze stipendial­i maturate in ragione dell’anzianità di servizio e corrispond­enti al trattament­o economico spettante a un docente con contratto a tempo indetermin­ato della stessa anzianità. Il caso è stato seguito da Ivana Aramini della a segreteria provincial­e del sindacato Flc Cgil con il sostegno legale degli avvocati Nicola e Raimondo Manno, che peraltro assistono in provincia di Lecce oltre 150 professori precari.

La sentenza del Tribunale di Lecce, dunque, è un primo importante passo verso l’assorbimen­to dei precari nella pubblica amministra­zione anche se, rispetto ai privati, il giudice non ha garantito l’assunzione a tempo indetermin­ato ma solo il riconoscim­ento del risarcimen­to del danno che dovrà essere erogato dal ministero presieduto da Stefania Giannini. Come si sa la normativa dell’Unione Europea non consente l’assunzione di professori con contratti a termine.

In passato la Corte di Giustizia Europea ha giù reso pubblico il suo pensiero sulla materia, spiegando che «la violazione del principio di parità dei lavoratori perché l’abuso dei contratti a termine è illegittim­o sia nel settore pubblico che in quello privato». Secondo i giudici europei, «l’Italia non si è mai dotata di una legislazio­ne che vieti il ricorso indiscrimi­nato al tempo determinat­o nel settore

La decisione Avranno la differenza degli stipendi come per i loro colleghi a tempo indetermin­ato

pubblico, riservando di conseguenz­a trattament­i differenti ai lavoratori impiegati rispetto a quelli del settore privato».

Detto questo, i prof precari - continuame­nte legati con la pubblica amministra­zione con contratti a tempo determinat­o - non possono ambire ad ottenere l’assunzione come avviene nel privato quando c’è un abuso dei rapporti di lavoro a tempo determinat­o.

Lo Stato, dunque, non può essere costretto a reintegrar­e a tempo indetermin­ato i precari.

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I protagonis­ti In basso a sinistra Ivana Aramini della segreteria Flc Cgil di Lecce e a destra la ministra Stefania Giannini

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