Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Il premier a Melfi tra gli operai Fiat «Fabbrica modello, altre assunzioni»
melfi Il suo ingresso nei cancelli della fabbrica lo ha fatto a bordo di una Jeep Renegade rossa. È il modello che ha permesso allo stabilimento Fca (Fiat Chrysler automobiles) Sata di Melfi di fare il grande balzo in avanti: rientro dalla cassa integrazione di 5.500 e ingresso di altri 1.500 operai, per un totale di 8 mila (Considerati i 500 trasfertisti di Cassino e Pomigliano d’Arco). Oltre il 12 per cento di loro arriva dalla Puglia, Foggia, città limitrofe, e provincia Bat, soprattutto. Camicia attillata bianca, giacca e cravatta scure, con sorrisi e telefonino pronti per saluti e foto, Matteo Renzi ha fatto visita al più importante sito industriale lucano. Alla guida dell’auto c’era l’amministratore delegato di Fca, Sergio Marchionne, con accanto il presidente, John Elkann. Dietro, il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio. Ad attenderli, nel cortile, oltre a giornalisti, fotografi e una delegazione di lavoratori e dirigenti della fabbrica, sei lavoratori di Pomigliano, vestiti da clown, intenti a manifestare contro i loro licenziamenti definiti «politici». Parcheggiate nel cortile anche una 500 X verde, la sorella italiana del mini Suv a stelle e strisce, e una Punto bianca, a simboleggiare il tricolore italiano, attraverso gli altri due modelli che fuoriescono ogni giorno dalle due linee produttive di Melfi. «Per difendere il lavoro non si va ai talk show a fare grandi slogan ideologici, per difendere il lavoro si creano le fabbriche» ha esordito il premier, riferendosi al segretario nazionale Fiom Cgil, Maurizio Landini, ed esaltando la sua riforma del lavoro, tradotta nel Jobs act. Poi è partito il tour, a piedi e con un trenino, tra i reparti della fabbrica. Dal montaggio alla lastratura. Elkann lo ha fotografato abbracciato agli operai e lui si è rivolto loro dicendo di esser venuto a conoscere i loro volti e le loro storie. In tanti hanno fatto a gara per salutarlo e rivolgergli anche una sola battuta. «Da qui, dalla Basilicata si fanno le Jeep per l’America, ed è una cosa di cui voi siete orgogliosi e noi con voi» ha aggiunto, confidando che a Melfi ci sarà ancora un aumento di personale. I 1.500 modelli sfornati quotidianamente potrebbero raggiungere quota 400 mila in un anno, e anche Marchionne prospetta un altro migliaio di ingressi in fabbrica. Un po’ delusi per essere stati tenuti a margine dell’incontro, ma contenti per l’andamento delle cose, i sindacalisti si dicono fiduciosi. «Ho visto negli occhi dei lavoratori la gioia di poter essere protagonisti in questa terra – spiega Gerardo Evangelista, segretario Fim Cisl – perché con i risultati che stanno ottenendo, hanno acceso i riflettori sul Mezzogiorno e decidono le sorti del loro paese».