Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Furto di energia, arrestato il candidato Scalone di Ostuni
Ostuni, finisce sotto accusa Giancarlo Scalone, schierato con L’Altra Puglia. Rilasciato dopo poche ore «Impresentabili», dopo i primi quattro nomi oggi sarà reso noto l’elenco della Commissione antimafia
In stato di arresto per cinque ore, poi il rilascio da parte del pm della procura di Brindisi. È l’esperienza toccata a Giancarlo Scalone, 45 anni, di Ostuni, candidato al Consiglio regionale con L’Altra Puglia nella circoscrizione di Brindisi. I carabinieri gli hanno contestato il furto di energia elettrica, per un valore di 4.500 euro, dopo la manomissione di un contatore Enel.
Scalone, segretario del circolo di Rifondazione, si definisce «vittima di una vigliaccata». Stamattina, a Brindisi, incontrerà la stampa, in compagnia dell’avvocato di fiducia del candidato governatore de L’Altra Puglia Riccardo Rossi.
Oggi è il giorno cruciale. A poche ore dal silenzio elettorale, e con un ritardo nocivo per tutti, la commissione parlamentare Antimafia renderà nota la lista completa dei cosiddetti «impresentabili», dopo i 4 nomi pugliesi emersi nei giorni scorsi. Si tratta dei candidati finiti nelle maglie del codice di autoregolamentazione, concordato dai partiti nella commissione.
E mentre si discute di «impresentabili», a Ostuni un candidato al Consiglio regionale è finito agli arresti, sia pure per poche ore. Si tratta di Giancarlo Scalone, 45 anni, ostunese, schierato con L’Altra Puglia nella circoscrizione di Brindisi. Gli viene contestato il furto di energia elettrica, per un valore di 4.500 euro, dopo aver manomesso un contatore dell’Enel.
Scalone, socio in una coop di servizi e segretario del circolo di Rifondazione, si definisce «vittima di una vigliaccata». Stamattina, a Brindisi, incontrerà la stampa, in compagnia dell’avvocato di fiducia Salvatore De Stradis e del candidato governatore de L’Altra Puglia Riccardo Rossi.
Questi i fatti, come riepilogati da Scalone. Mercoledì mattina viene chiamato da un lavoratore straniero perché i carabinieri stanno eseguendo dei controlli nel podere di proprietà dei genitori, in contrada Boccadoro, 8 chilometri da Ostuni. Nel terreno si trova una vecchia abitazione («un rudere») e un contatore che serve ad accendere «niente più che una lampadina». Non vi abita nessuno e non vi sono elettrodomestici da alimentare. Sul posto, Scalone chiede spiegazioni ai militari. I quali, con l’assistenza di un tecnico Enel, svolgono gli accertamenti e poi lo invitano in caserma.
I militari avrebbero accertato l’allaccio abusivo di una linea esterna: secondo la ricostruzione dei tecnici sarebbe stata sottratta corrente dal febbraio 2012 fino a due giorni fa. «Vengo sequestrato per cinque ore — racconta Scalone — sono arrestato, condotto alla caserma di Fasano dove mi vengono scattate le foto segnaletiche e rilevate le impronte digitali. Solo grazie ad un pm illuminato, che ritiene non ci siano esigenze cautelari, vengo rimesso in libertà, alle 17». Il pm chiede al giudice la convalida dell’ar- resto e rilascia Scalone non considerando di applicare alcuna misura cautelare. «Quello che è successo — dice l’avvocato De Stradis — è gravissimo. Una persona incensurata, molto stimata per l’attività sociale che svolge, viene arrestata per un presunto furto di energia elettrica. Un furto che non si capisce a cosa possa essere servito, visto che il rudere è disabitato da tempo». Anche Rossi si dice sgomento per il trattamento riservato al candidato: stamattina le sue dichiarazioni ai giornalisti.
Ma oggi gli occhi saranno puntati su Roma, dove torna a riunirsi la commissione Antimafia. Dopo i 4 pugliesi segnalati come « impresentabili » (Massimiliano Oggiano, Enzo Palmisano, Giovanni Copertino e Fabio Ladisa), la commissione prenderà in esame i nomi di altri candidati in Puglia. Si vedrà se anche loro cadranno sotto i criteri del codice di autoregolamentazione. «Una persona — dice di Oggiano l’ex ministro Raffaele Fitto — è assolta in primo grado e ora diventa “impresentabile” perché la Procura ha presentato appello». «È vergognoso — commenta da Bari il capogruppo alla Camera di Area popolare Maurizio Lupi — e fa un danno a tutte le istituzioni: la commissione ha aspettato gli ultimi giorni mentre avrebbe dovuto esprimersi alla presentazione delle liste».