Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Nuovi autori e linguaggi moderni in «Solaris», la collana della Laterza

Laterza vara la collana Solaris, uno spazio destinato ad autori dai 35 ai 45 anni Anna Gialluca, ideatrice del progetto, punta su «narrazioni non tradiziona­li»

- di Michele De Feudis

Dall’ingresso di Sergio Marchionne in una nuova fabbrica Fca allo straniamen­to di un clochard, dai fasci luminosi degli aerei in una schermata del globo all’energia liberata a Berlino con la caduta del Muro, da Matteo Renzi ospite della tv di Maria De Filippi alla memoria di Enrico Berlinguer: oltre gli incroci tra passato, presente e futuro, la sintesi è tutta nel richiamo al libro cult del polacco Stanislaw Lem e alla sue trasposizi­oni cinematogr­afiche, l’ultima del 2002 di Steven Soderbergh. Si intitola Solaris la nuova collana della Laterza, uno spazio di elaborazio­ne ispirato al mito del «pianeta pensante», dove la scrittura non ripete cliché passati ma accompagna il lettore in un percorso di conoscenza attraverso una basica immersione nello «Zeitgeist».

«Siamo sospesi tra il non più e il non ancora. Noi abbiamo condotto una vita accanto alla storia, non dentro la storia. Siamo fuori dal Novecento, non abbiamo più le categorie del passato, quelle della politica e degli stili di vita che ci hanno segnato. Le narrazioni tradiziona­li non danno conto delle questioni irrisolte che vediamo davanti ai nostri occhi»: così Anna Gialluca, direttore editoriale della Laterza, spiega al

Corriere del Mezzogiorn­o la gestazione di una collana che rappresent­a un «unicum» nel mondo italiano dei libri. «Il progetto ha avuto un iter lunghissim­o. E’ stato preceduto da un dibattito e una riflession­e durata un paio d’anni. Da qui - spiega - abbiamo sintetizza­to la missione avvalendoc­i di autori che non sono incasellab­ili in categorie statiche, scrittori dai trentacinq­ue ai quarantaci­nque, che si muovono all’interno di un tema o di un luogo o di una tendenza che i media e l’editoria finora hanno provato a riscontrar­e debolmente, solo descrivend­one i particolar­i dall’esterno».

Dopo il successo di «Contromano», la Laterza scommette ancora su una linea di sperimenta­zione e i primi libri pubblicati - di Giorgio Falco, Daniele Giglioli, Guido Mazzoni e Vanni Santoni - confermano da un lato l’originalit­à dell’intuizione e dall’altro la puntualità nel cogliere l’inadeguate­zza di un approccio legato ad un solo genere letterario per decrittare fenomeni che segnano la modernità liquida «dando forma alla fenomenolo­gia di questo mondo, attraverso una formula ibrida, originale e contaminat­a».

Nel poker di opere che caratteriz­zano l’esordio di Solaris brilla Muro di Casse di Vanni Santoni, autore poliedrico, in grado di passare dal fantasy al racconto in presa diretta con straordina­ria efficacia. Lo scrittore toscano ha realizzato un romanzo sull’universo dei rave e della musica tecno, coniugando l’agilità del reportage con la rapidità di un testo adatto ad una possibile trasposizi­one cinematogr­afica. Santoni poi ha seminato nelle pagine richiami alla più raffinata sociologia sull’argomento, cogliendo - ad esempio con il richiamo alle Taz (Zone temporanea­mente autonome) di Hakim Bey - l’importanza di possedere le chiavi più avanguardi­stiche per interpreta­re lo spaesament­o e la ribellione dei nostri giorni. Non è un caso che il movimento dei «raver» abbia avuto in molti frangenti un posizionam­ento politico antagonist­a arrivando, come immortalat­o dalla hit dei Daft Punk a contestare duramente anche la sinistra socialista francese per la legislazio­ne repressiva verso i mega-raduni tecno. «Queste aggregazio­ni giovanili legate alla musica elettronic­a - evidenzia ancora Gialluca - si manifestan­o come pattinamen­to sulla materialit­à; il fine è l’estasi, l’idea della felicità e di una esistenza legata solo al profilo emozionale, per la durata di un party».

«Abbiamo caratteriz­zato la nuova collana con titoli ad effetto - prosegue Gialluca - e una quarta di copertina che presenta un assaggio dell’esplorazio­ne dell’autore, per instradare il lettore e invitarlo a seguire la traccia in un mondo da scoprire». Il nodo culturale è la fotografia istantanea della modernità: «Ogni volume è un po’ lo stesso libro, uno scatto su uno stato di inefficaci­a. “Muro di casse” sui rave sviscera l’inadeguate­zza di un mondo giovanile conosciuto solo per la diffusione di droghe sintetiche. Allo stesso modo - analizza la Gianluca - nel libro di Mazzoni risaltano le trasformaz­ioni degli ultimi anni oltre costume, politica e ideologia. Falco scrive una storia usando solo l’imperfetto, viatico per pietrifica­re il tempo nell’immaginari­o di chi legge. Giglioli disegna un affresco sullo stato di minorità diffuso trasversal­mente nella società. E tutti e quattro gli autori offrono punti di vista diversi ma la medesima sensazione di disorienta­mento. Lo sforzo di ricerca evita moralismi».

Le copertine risentono dell’influenza della Street Art (sul modello dei murales di Blu) e le opere nel complesso hanno un respiro internazio­nale: sarebbero naturalite­r divorate da un ventenne di Kreuzberg, da un manager londinese o da un vagabondo del Porto olimpico di Barcellona.

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«Muro di classe» di Vanni Santoni, nella nuova collana Laterza, racconta dell’universo dei rave fra reportage e narrazione(103 pp, 14 euro)(115 pp, 14 euro)
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Santoni Vanni Santoni «Muro di casse» (135 pp, 14 euro)

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