Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Il terzo paradiso di Pistoletto scienza, arte, cultura e politica
Da oggi a Gallipoli la mostra antologica dell’artista piemontese
«Il pericolo di una tragica collisione tra la s fera naturale e quella artificiale è ormai annunciato in ogni modo», scriveva Michelangelo Pistoletto nel 2003 quando creò il suo progetto artistico-culturale Il Terzo Paradiso, avviato nel 2004 e che da stasera sarà oggetto di una mostra al Castello di Gallipoli.
L’artista biellese, 82 anni, tra i maggiori esponenti dell’Arte Povera nata alla fine degli anni Sessanta, ideò così un luogo «terzo» che facesse da congiunzione tra gli altri due. «Il progetto del Terzo Paradiso – continuava - consiste nel condurre l’artificio, cioè la scienza, la tecnologia, l’arte, la cultura e la politica, a restituire vita alla Terra, congiuntamente all’impegno di rifondare i comuni princìpi e comportamenti etici, in quanto da questi dipende l’effettiva riuscita di tale obiettivo». Ne è nato un simbolo che riconfigura quello matematico dell’infinito: ai due cerchi opposti si aggiunge un nuovo cerchio, centrale, che rappresenta la congiunzione tra i due mondi. Sono nate così una serie di installazioni e performance che sono state esposte in mezzo mondo, dal Louvre di Parigi all’Avana, a Cuba. In Puglia è stata realizzata una scultura sonora (con la voce di Gianna Nannini) nel 2008 al Castello Svevo di Bari.
La mostra antologica su Pistoletto, curata da Manuela Gandini, sarà inaugurata stasera alle 19 (ingresso su invito) alla presenza dell’artista e sarà aperta al pubblico da domani al 27 settembre (la mostra è aperta tutti i giorni, di giugno e settembre dalle 10 alle 21, luglio e agosto dalle 10 alle 24; biglietto intero 6 euro, ridotto 3 euro, info castellogallipoli.it).
Questo «Terzo Paradiso», realizzato appositamente per Gallipoli, sarà installato nella piazza d’Armi del Castello: al centro, nel cerchio di congiunzione, è stato posto un ceppo di ulivo dentro al quale germoglierà un ulivo neonato, un segnale di «soluzione e rinascita» come risposta batterica che colpisce gli ulivi pugliesi. Tutte le implicazioni della Xylella sono lette da Pistoletto attraverso la lente della «trasformazione e della guarigione».
La mostra continua nella sala ennagola, dove è stato installato un labirinto di cartone con al centro il tavolo specchiante LoveDifference a forma di Mar Mediterraneo. In un’altra sala ci saranno i suoi celebri Quadri specchianti e il Segno arte, frutto di sperimentazioni avviate negli anni Sessanta. Domani, alle 18, Pistoletto terrà una relazione su «Il ruolo sociale dell’arte contemporanea» nella sala conferenze del Rettorato dell’Università del Salento, a Lecce.