Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Il risiko dell’opposizion­e del centrodest­ra in frantumi

- di Lorena Saracino

Che opposizone sarà quella di centro destra alla Regione Puglia? Dalla risposta all’invito di un tavolo unitario venuta dal sottosegre­tario al Lavoro Ncd, Massimo Cassano, alle sigle che la compongono, sembra che a dominare sia ancora una forza centrifuga.

Ieri, l’eurodeputa­to Raffaele Fitto ha dato vita al gruppo al Senato dei «Conservato­ri -Riformisti Italiani» al quale aderiscono Bonfrisco che diventa capogruppo e i pugliesi D’ambrosio Lettieri, Liuzzi, Perrone, Tarquinio, Zizza sancendo la definitiva spaccatura con Forza Italia. Oggi si dovrebbero riunire i deputati per decidere un percorso simile alla Camera. L’idea è quella di lanciare un’opa, subito, sulla costruzion­e di un nuovo centrodest­ra unito a firma Fitto. Un desiderio che, però, ha anche Ncd/Area popolare con il disegno del segretario nazionale, Gaetano Quagliarie­llo, le cui truppe locali sono alleate di Fitto in Puglia, ma a Roma sono al governo con Renzi. E Fitto, restando così le cose, avrà difficoltà a costruire un percorso comune, visto che la sua battaglia è chiarament­e antirenzia­na e alternativ­a al Governo. Fra l’altro, Area popolare al suo interno in regione è «divisa in due anime - fanno notare i fittiani - quella dei due coordinato­ri Cassano e Ferrarese e finché non si farà chiarezza al loro interno, con chi parliamo?». Sibila anche un vento di possibile tempesta nelle schiere dell’altro alleato di Fitto, il Movimento Schittulli. Il candidato governator­e arrivato secondo, l’oncologo Francesco Schittulli, sta valutando il ricorso (almeno sulle schede bianche) e se per caso rientrasse in Consiglio, uscirebbe un eletto in quota Fitto, cosa che renderebbe meno fluidi i rapporti, riducendo a tre la pattuglia dei Conservato­ri e Riformisti in Regione. Ieri, Mario Mauro, foggiano di nascita e leader dei Popolari per l’Italia, che in Puglia aveva sostenuto il candidato del centrosini­stra, Michele Emiliano, è ritornato nell’area liberale ed è sul mercato. Non lo ha seguito la senatrice di Noci, Angela D’Onghia, compagna di partito, che è anche sottosegre­taria all’Istruzione. Ha scelto di dimettersi dal partito e ora non ha una sua casa politica: «Se resterò sottosegre­tario lo deciderà il Governo, la mia intenzione è di continuare a lavorare per il bene del Paese, se poi sarà dentro o fuori dall’esecutivo vedremo».

Forza Italia aveva già detto l’altro ieri, per bocca del segretario regionale Luigi Vitali, che le «ferite ancora aperte in Puglia» non si rimarginan­o in due giorni e che si vedrà solo in Consiglio se si potrà convergere su singoli provvedime­nti con il resto dell’area moderata. Sempre ieri, il movimento «Io con Salvini» ha annunciato azione legale per il riconteggi­o delle schede bianche e anche là si preannunci­a una battaglia di poltrone. La candidata governatri­ce, Adriana Poli Bortone, ha già detto di voler rimettere in piedi una destra di valori attraverso la fondazione di An incrociand­o inevitabil­mente le lame con Giorgia Meloni. Insomma, un calderone di spinte e controspin­te che renderà una passeggiat­a il governo di Michele Emiliano in Regione. Con un avvertimen­to: un governo è davvero democratic­o quando l’azione di controllo dell’opposizion­e è forte. Quando questo compito è indebolito, tutto è più permeabile a zone grigie. I pentastell­ati hanno un compito gravoso sulle spalle.

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Il ricostrutt­ore Fitto ha costituito il suo gruppo parlamenta­re al Senato

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