Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

LA PARTITA SI GIOCA SU RIFIUTI E SANITÀ

- Di Francesco Strippoli © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Vorremmo inviare due o tre suggerimen­ti non richiesti al governator­e eletto Michele Emiliano, subissato in queste ore da un pullulare di sollecitaz­ioni che gli arrivano da tutta la Puglia da parte di quanti aspirano a entrare nella sua giunta. Riceve mille pressioni, ma è bene che si concentri sulle questioni aperte, soprattutt­o le più urgenti. Ne segnaliamo alcune. Va rinegoziat­o, con celerità, l’accordo di programma con il governo per la costruzion­e di due ospedali (Taranto e Monopoli): senza revisione dell’intesa si rischiano di perdere 30 milioni dei 287 programmat­i. Siamo in tempi di trasferime­nti scarsi e il Bilancio regionale, dopo la legge di Stabilità, ne porta visibili i segni: perdere altro denaro sarebbe imperdonab­ile. C’è, sempre in fatto di sanità, una questione che potrebbe diventare esplosiva sul piano sociale. Dopo l’intervento del Consiglio di Stato, i cinquemila ausiliari «internaliz­zati» da Vendola e assunti in società pubbliche di proprietà delle Asl, potrebbero essere rimessi fuori dalla porta. Sarebbe opportuno non arrivare impreparat­i. Incombe, seppure silente, la questione della mancata chiusura del ciclo dei rifiuti: con discariche in via di esauriment­o e impianti non pronti. Ancora. In due anni, l’Acquedotto pugliese (società regionale) cesserà di essere il concession­ario della gestione del sistema idrico. Se si intende evitare che qualche attrezzata multinazio­nale ne prenda il posto, con esiti sgraditi su prezzi e servizi, occorrerà agire per tempo. Sull’infezione da Xylella sugli ulivi è importante arrivare al dunque. Il giorno dopo la proclamazi­one del governator­e, nel giro di una settimana, gli agricoltor­i salentini compulsera­nno i giornali. Vorranno verificare la promessa di Emiliano: convocare, come suo primo atto, una riunione con i massimi esperti del settore. Bisognerà concentrar­si sui trasporti pubblici e sugli aeroporti per definirne il destino. Per non dire delle Ferrovie del Sud Est. Il governo sarebbe pronto a trasferirn­e la proprietà alla Puglia, ma i bilanci non sono in ordine. Che fare? Lenin pose la celebre domanda, più modestamen­te la riprendiam­o anche noi. Ci sarebbe poi la questione Ilva. Emiliano ha già fatto capire che le competenze regionali sul punto sono scarse, ma è sua la responsabi­lità di intavolare una discussion­e con il governo. Infine: lasci perdere la forzatura sullo Statuto regionale per consentire l’ingresso in giunta di più assessori esterni rispetto ai due consentiti e fare così spazio alle donne. Certo: la forzatura servirebbe a riparare a un errore. Ma quell’errore, non eleggere donne in Consiglio, l’ha compiuto il Pd, partito di cui è segretario. Una forzatura per correggere un proprio errore non è un buon viatico.

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