Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
LA PARTITA SI GIOCA SU RIFIUTI E SANITÀ
Vorremmo inviare due o tre suggerimenti non richiesti al governatore eletto Michele Emiliano, subissato in queste ore da un pullulare di sollecitazioni che gli arrivano da tutta la Puglia da parte di quanti aspirano a entrare nella sua giunta. Riceve mille pressioni, ma è bene che si concentri sulle questioni aperte, soprattutto le più urgenti. Ne segnaliamo alcune. Va rinegoziato, con celerità, l’accordo di programma con il governo per la costruzione di due ospedali (Taranto e Monopoli): senza revisione dell’intesa si rischiano di perdere 30 milioni dei 287 programmati. Siamo in tempi di trasferimenti scarsi e il Bilancio regionale, dopo la legge di Stabilità, ne porta visibili i segni: perdere altro denaro sarebbe imperdonabile. C’è, sempre in fatto di sanità, una questione che potrebbe diventare esplosiva sul piano sociale. Dopo l’intervento del Consiglio di Stato, i cinquemila ausiliari «internalizzati» da Vendola e assunti in società pubbliche di proprietà delle Asl, potrebbero essere rimessi fuori dalla porta. Sarebbe opportuno non arrivare impreparati. Incombe, seppure silente, la questione della mancata chiusura del ciclo dei rifiuti: con discariche in via di esaurimento e impianti non pronti. Ancora. In due anni, l’Acquedotto pugliese (società regionale) cesserà di essere il concessionario della gestione del sistema idrico. Se si intende evitare che qualche attrezzata multinazionale ne prenda il posto, con esiti sgraditi su prezzi e servizi, occorrerà agire per tempo. Sull’infezione da Xylella sugli ulivi è importante arrivare al dunque. Il giorno dopo la proclamazione del governatore, nel giro di una settimana, gli agricoltori salentini compulseranno i giornali. Vorranno verificare la promessa di Emiliano: convocare, come suo primo atto, una riunione con i massimi esperti del settore. Bisognerà concentrarsi sui trasporti pubblici e sugli aeroporti per definirne il destino. Per non dire delle Ferrovie del Sud Est. Il governo sarebbe pronto a trasferirne la proprietà alla Puglia, ma i bilanci non sono in ordine. Che fare? Lenin pose la celebre domanda, più modestamente la riprendiamo anche noi. Ci sarebbe poi la questione Ilva. Emiliano ha già fatto capire che le competenze regionali sul punto sono scarse, ma è sua la responsabilità di intavolare una discussione con il governo. Infine: lasci perdere la forzatura sullo Statuto regionale per consentire l’ingresso in giunta di più assessori esterni rispetto ai due consentiti e fare così spazio alle donne. Certo: la forzatura servirebbe a riparare a un errore. Ma quell’errore, non eleggere donne in Consiglio, l’ha compiuto il Pd, partito di cui è segretario. Una forzatura per correggere un proprio errore non è un buon viatico.