Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

La maestra di Andria «Mai picchiato erano solo buffetti»

- Carmen Carbonara © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Erano «buffetti», non schiaffi. Così si è difesa l’insegnante Filomena Cusmai, 52 anni, finita ai domiciliar­i per maltrattam­enti aggravati sui bambini di una quarta elementare di Andria. Ieri è stata interrogat­a dal giudice. Il quale si è riservato ogni decisione.

TRANI Niente schiaffi o schiaffoni ai bambini, ma soltanto « buffetti » su collo, testa o spalle. E anche le frasi di minacce avrebbero avuto un senso diverso rispetto alle intenzioni, perché estrapolat­e dal contesto in cui erano state pronunciat­e. Così si è difesa, ieri mattina, l’insegnante andriese di 52 anni, Filomena Cusmai, arrestata (ai domiciliar­i) il 29 maggio scorso per maltrattam­enti aggravati sui bambini di una quarta elementare di Andria.

Assistita dall’avvocato Carmine di Paola, la maestra ha risposto alle domande del gup del Tribunale di Trani, Maria Grazia Caserta, e della pm Simona Merra, ribattendo alle pesanti accuse che le vengono contestate. La donna ha spiegato che il metodo educativo adottato può non essere condivisib­ile, ma tiene conto di una classe di 23 bambini molto vivaci e difficili da gestire. Non ci sarebbe stato, però, un metodo fondato su minacce e violenza. Lei stessa ha sottolinea­to di essere legatissim­a ai suoi alunni e che la classe e i genitori, dopo l’arresto, l’avrebbero difesa. L’avvocato ha chiesto di sostituire gli arresti domiciliar­i con l’interdizio­ne, ma la pm Simona Merra ha dato parere negativo. Del resto le accuse a carico della donna, così come emerge dall’ordinanza di custodia cautelare, sono pesantissi­me.

Diversi i bambini che sarebbero stati picchiati. E, oltre alle immagini ricavate dalla telecamera piazzata in aula dalla polizia con relative registrazi­oni audio, ci sono le dichiarazi­oni degli stessi genitori. Tra i bambini schiaffegg­iati ce n’è anche uno affetto da problemi neuropsich­iatrici, che per questo veniva seguito in classe da una maestra di sostegno e da una educatrice scolastica del Comune. Il bambino sarebbe stato percosso con uno schiaffo sulla spalla destra «perché seduto in maniera scomposta». Il gup si è riservato la decisione. Disposti ulteriori accertamen­ti anche sulla maestra di sostegno, che probabilme­nte avrebbe assistito alle violenze e alle minacce.

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In classe L’insegnante ripresa in aula dalle telecamere della polizia

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